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Attualità

Intanto la Liguria attende da Roma il riconoscimento dello stato di emergenza per i gravi problemi del Ponente della regione che adesso si trova in seria difficoltà
1 minuto e 45 secondi di lettura

GENOVA -  La Liguria attende da Roma il riconoscimento dello stato di emergenza per i gravi problemi del Ponente della regione che adesso si trova in seria difficoltà (LEGGI QUI).

A Genova, invece, la situazione sembra essere stabile grazie ai sette invasi presenti tra nel territorio della città e della provincia. A fotografare la situazione a durante la puntata di Tiziana&Cirone dedicata alla siccità è Giovanni Gnocchi, direttore del servizio idrico di Iren: "Genova e la sua provincia stanno meglio rispetto al resto della Regione per la presenza degli invasi, questo è sicuro. La parte che è collegata al servizio base, infatti, ne usufruisce durante l'estate. Nei mesi invernali gli invasi vengono caricati con le piogge autunnali e invernali, e nonostante siano state meno degli anni scorsi, questo ci consente di essere in una situazione di tranquillità".

Tiziana & Cirone: siccità, la Liguria verso lo stato di emergenza - GUARDA QUI

"Nel Brugneto sono presenti 15,5 milioni di metri cubi d'acqua mentre dieci giorni fa erano 16,4 e 2,5 milioni di questi sono stati rilasciati all'Emilia Romagna attraverso il Trebbia - aveva rassicurato l'assessore comunale Matteo Campora -. Tra lago di Val Noci, lago Lungo, Lavezze e Busalletta sono attualmente presenti 24,8 milioni di metri cubi di acqua, ossia 7 milioni di metri cubi in meno dell'anno scorso. Negli ultimi cinque anni abbiamo effettuato numerosi interventi sulla rete bianca e su quella nera migliorando la situazione del 2016. Questi lavori consentono un risparmio di 15 milioni di metri cubi e rispetto a cinque anni fa abbiamo ridotto le perdite idriche dal 35% al 24,8%, percentuale che ovviamente occorre ridurre ulteriormente".

Anche Gnocchi racconta di una situazione sotto controllo rispetto al resto della regione: "Tra dicembre, gennaio e febbraio l'acqua raccolta negli invasi viene risparmiata a favore di altre fonti, come l'acqua affluente del torrente Scrivia o degli altri presenti sul territorio, che comunque finirebbe nel Po' e poi nell'Adriatico. Per esempio il Brugneto è a 16 milioni su 25 di massima capacità. L'anno scorso era più alto ovviamente, nel 2022 abbiamo 7 mln di metri cubi in meno, ma nel complesso possiamo guardare al futuro con una relativa tranquillità".

 

 

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