Cronaca
Disperato il polacco che ha colpito la figlia: "Tagliatemi la mano"
1 minuto e 6 secondi di lettura
“Se è vero che con questa mano ho colpito mia figlia, questa mano dovrebbe essere tagliata”. Si dispera il polacco 28enne che sabato scorso ha preso a forchettate la figlioletta di tre anni. la sua disperazione l’ha ribadita al gip Adriana Petri, che ha convalidato l'arresto dell’uomo con custodia cautelare in carcere: l’accusa rimane quella di tentato omicidio aggravato da motivi futili e abbietti, dalla crudeltà e dalle sevizie in danno di discendente. Il 28enne, ubriaco, dopo una lite con la moglie ha sfogato la sua rabbia sulla piccola nell’appartamento di via Terpi a Genova Molassana, dove viveva con la famiglia. Assistito dall’avvocato Paolo Lavagnino, è stato interrogato nel carcere di Marassi. Avrebbe riferito di non ricordare nulla di quanto successo, non mettendo in dubbio però che a colpire la bimba sia stato lui. Ecco il perché della disperazione che – secondo quanto trapela dal carcere – rischierebbe di tramutarsi nel tentativo di togliersi la vita. Per questo l’uomo viene tenuto sotto stretta osservazione. Si è anche mostrato preoccupato per le condizioni della figlia e ha chiesto perdono. Le condizioni della piccola, ancora in coma farmacologico al Gaslini di Genova, rimangono gravi anche se stazionarie. I medici sperano in un miglioramento nelle prossime ore.
Ultime notizie
- Inchiesta Gambino, uno degli imprenditori: "I versamenti? Per le cure ai migranti"
- Cade dalla bici e finisce in una scarpata: giovane al pronto soccorso in elicottero
- Incidente tra due auto sulla provinciale a Rossiglione, due feriti
- Genoa, Il baby Ahanor sempre più vicino all’Atalanta
- Inaugurato ad Andora un nuovo tratto della Ciclopedonale Riviera
- Sampdoria, dallo sfogo di Evani alle parole di Mancini: "Chicco e Lombardo hanno fatto bene"
IL COMMENTO
Dalla Genova “meravigliosa” a quella della povertà e della solitudine
Vi racconto la magia del concerto dei Beatles a Genova: "Io c'ero"