"Cresce la mia indignazione per ciò che è accaduto ieri, davvero". A poche ore dalle polemiche e le contestazioni subite ieri sulla vertenza del teatro Carlo Felice, Marta Vincenzi, sindaco di Genova, non nasconde la sua amarezza. Rappresentanti nazionali dei sindacati, vertici della Fondazione e un portavoce del ministro Bondi ieri avrebbero dovuto decidere le soluzioni alternative alla cassa integrazione per i dipendenti del teatro. La riunione, però, è stata rimandata al 6 settembre per l'assenza proprio dei rappresentanti sindacali nazionali. "Le sigle che ieri non sono venute sono le stesse che ieri puntavano il dito contro gli amministratori - dichiara Marta Vincenzi - Io non propongo nulla, ma sarebbe significativo un referendum tra i lavoratori - prosegue - Vorrei sapere cosa pensano loro, non i sindacati. Non credo si identifichino tutti in chi gli sta dando informazioni sbagliate, no?". Per ora niente cassa integrazione in deroga per i 298 dipendenti del teatro. "Abbiamo tempo 15 giorni", conclude Vincenzi. Intanto, Nicola Lo Gerfo, del sindacato Fials è pronto a dare il via all'occupazione "pacifica", come l'ha definita lui, del teatro.
Cronaca
Carlo Felice, Vincenzi: "Opportuno un referendum tra i lavoratori"
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