Sono tre le richieste delle "province di mare" italiane che si sono confrontate oggi a Genova sul disegno di legge di riforma del sistema portuale: autonomia fiscale, integrazione fra gli strumenti di pianificazione e partecipazione alle nomine. Il governo ha sinora chiuso la possibilità di lasciare nelle province sede di Autorità Portuale parte delle imposte riscosse. "Siamo ancora in tempo - ha detto Castiglione - per correggere alcune storture del disegno di legge di riforma dei porti: il tema della pianificazione teritoriale, il ruolo centrale delle province nella pianificazione e dello sviluppo economico, e i porti quali motore dello sviluppo economico, a partire dall'autonomia finanziaria sino a quello della partecipazione alle nomine". "Il tema portuale - ha sottolineato il presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto - è molto importante non solo per quello che riguarda i traffici ma anche per i risvolti che riguardano il territorio. L'Upi, quindi, si farà carico di portare una proposta, all'interno della conferenza stato regioni, per chiedere, assieme ai comuni, un maggiore peso".
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Cronaca
Le province di mare chiedono maggiore peso
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