In diecimila per dire "Stop al razzismo" sono scesi ieri per le vie di Genova. C'era chi indossava sciarpe gialle, chi portava a spasso palloncini color canarino, ma anche chi si è dipinto il volto e le mani. Il tutto, rigorosamente giallo, il colore scelto per rappresentare lo sciopero degli stranieri. Al corteo erano presenti persone di ogni nazionalità e, a sorpresa, tantissimi genovesi. La manifestazione è partita, tra musica e i canti dei bambini di alcune scuole, dalla Commenda, alle 18,30 ed è arrivata fino a piazza Matteotti dove, alle 20, è iniziato un concerto con i musicisti del centro sociale. Tra i partecipanti anche la scuola Daneo, la palestra popolare Baliano, i Sin-Cobas e la Cgil. Pochissime le bandiere di partiti e sindacati come chiesto dagli organizzatori. Moltissime le bandiere dell'Ecuador e i cartelli scritti a mano come quello di un bambino (Emancipatevi dalla schiavitù mentale) sulle spalle di suo padre, un elettrotecnico senegalese in Italia da 3 anni: "Per razzismo non sono mai riuscito a dimostrare quello che posso fare con tre lingue e un titolo di studio", ha spiegato. Durante il corteo sulla targa del comando militare regionale dell'esercito provinciale a largo Zecca è comparsa la scritta spray "Via gli alpini".
Cronaca
Corteo degli immigrati: molti genovesi in manifestazione
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