
L’attività di controllo, sia documentale che fisica, ha evidenziato significativi elementi di rischio riguardo la sicurezza dei dispositivi di protezione individuale da immettere sul mercato: oltre all’incompletezza della documentazione, sulle confezioni delle mascherine era riportato un logotipo CE non conforme ai requisiti previsti.
I successivi esami effettuati dai laboratori chimici hanno riscontrato la non conformità delle mascherine agli standard previsti a garanzia della capacità di filtrazione, tale da non consentire un adeguato livello di sicurezza negli utilizzatori finali.
Le mascherine sono state sottoposte a sequestro, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria, e l’importatore denunciato per il reato di vendita di prodotti con segni mendaci e per l’immissione in commercio di dispositivi di protezione individuali non conformi.
IL COMMENTO
Salis, la nuova giunta promette discontinuità in un clima già "caldo"
Bravo vescovo Savino! Il referendum come “custode della democrazia”