Sul fronte delle indagini il magistrato Marcello Maresca ha ascoltato gli investigatori della Capitaneria di Porto di Lavagna e Santa Margherita che hanno svolto gli accertamenti e interrogato i testimoni della tragedia. Gli inquirenti stanno tentando di ricostruire quanto accaduto nell'impianto di itticoltura nel mare davanti a Lavagna: i due dipendenti vittime dell'infortunio sul lavoro stavano lavorando a bordo di una motobarca per conto di Aqua. A provocare la morte di Anselmi e il ferimento di Cò è stato il cavo del verricello della gru utilizzata per sistemare le gabbie poste nei fondali dell'impianto. Il filo di acciaio ha stritolato Anselmi e ferito Cò che si era avvicinato per prestargli soccorso.
L'argano della gru sarà sottoposto ad una perizia tecnica per cercare di capire se la tragedia è stata provocata da un guasto del meccanismo della gru o se invece l'incidente sia stato provocato da un errore umano. L'indagine svolta dai militari della Capitaneria di porto hanno accertato che Anselmi è stato agganciato per motivi non chiari dal cavo dell'argano e poi avviluppato e stritolato. Dalla prima ricostruzione l'altro marittimo coinvolto nell'incidente, il ventiseienne Paolo Cò, anch'egli di Rapallo, in gravi condizioni all'ospedale, si sarebbe ferito nel tentativo di prestare soccorso al collega.