
Per tre, il giudice del Tribunale dei minori ha derubricato il reato in violenza privata aggravata dal numero dei partecipanti e ha fissato una nuova udienza per decidere se concedere la messa in prova agli studenti.
Secondo il magistrato, non sarebbe emersa la prova che i tre ragazzi erano consapevoli dello sfondo sessuale della loro azione, mentre la ragazza lo avrebbe percepito come tale.
IL COMMENTO
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