Il presidente del Consiglio Matteo Renzi chiede il mandato per apportare, "ove possibile", modifiche all'accordo del Nazareno sulla legge elettorale: per introdurre nell'Italicum le preferenze e alzare la soglia per il premio di maggioranza. Il Premier ha parlato oggi alla direzione del Pd, dove il premier ha salutato Sergio Chiamparino, eletto oggi alla guida della Conferenza Stato-Regioni. "Dopo Vasco Errani, abbiamo eletto un altro fuoriclasse alla Conferenza delle Regioni: Sergio Chiamparino" ha detto.
La riforma del Senato è "straordinariamente importante e storica" afferma il presidente del Consiglio. "Fare la riforma sentendosi dire tutti i giorni che siamo quelli della deriva autoritaria... Ebbene - sottolinea Renzi - siamo quelli che faranno il referendum anche se ci saranno, come credo, i due terzi dei voti favorevoli: faremo mancare i voti necessari per dare l'ultima parola ai cittadini".
E, sulla battuta d'arresto di questa mattina, parlando di franchi tiratori il premier aggiunge: "Se dovessimo scommettere direi che sono stato più altri che non i nostri". Una battuta d'arresto che, per Renzi, "non è il remake dei 101" che voltarono le spalle a Prodi candidato alla presidenza della Repubblica, dice.
Il Governo è stato battuto questa mattina al Senato su un emendamento dell'opposizione durante la discussione del ddl sulle riforme. L'aula con 154 voti a favore, 147 contrari e 2 astenuti ha approvato a scrutinio segreto l'emendamento 1.1979 sulle competenze del Senato "su materie eticamente sensibili" sul quale governo e maggioranza avevano espresso parere negativo.
Si tratta di un passaggio politicamente rilevantissimo, poiché affidare al nuovo Senato anche la possibilità di legiferare su materie eticamente sensibili apre la strada a rivalutare l'elezione diretta dei componenti di Palazzo Madama. Probabile che nella lettura alla Camera questa decisione venga riveduta e corretta, ma questo comporterà un allungamento dei tempi.
Per il resto, tutte le altre proposte degli oppositori sono state bocciate, con ampio margine. Il "Canguro", dunque, tiene. Tra gli emendamenti bruciati, nonostante i 114 sì, c’è anche quello del frondista di Fi, Augusto Minzolini, che riabilitava il bicameralismo perfetto. Intanto entra anche nel vivo la trattativa sulla legge elettorale, come aveva auspicato il presidente Giorgio Napolitano che, nonostante i giorni di relax sulle Alpi, vigila con attenzione sul dibattito. L'Italicum sarà cambiato, assicura Renzi, ma da questa partita sembra sfilarsi Sel che mira a andare al voto con il proporzionale puro uscito dalla sentenza della Consulta. "Approveremo tutto in prima lettura, nonostante le urla e gli insulti di queste ore", afferma Renzi parlando di "riforme ad ogni costo".
politica
Riforme, il Governo ko con voto segreto. Renzi: "Non è remake Prodi"
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