C'è gran richiesta di alcuni farmaci commerciali nati per la cura del diabete che vengono utilizzati per dimagrire: in questa estate 2025 le molecole di cui più si sente parlare si chiamano tirzepatide e semaglutide e riescono a regolare il senso di sazietà portando chi li utilizza a dimagrire anche in maniera importante. Tanto che in un anno si può perdere il 15-20 per cento del proprio peso: una donna di 80 kg può dunque perdere 16 chili, un uomo di 100 kg può arrivare a pesarne 80.
Solo con ricetta del medico
"Sono farmaci e dunque hanno bisogno della prescrizione medica. Nascono come anti diabetici ma si è visto che hanno una azione che riduce l'appetito", spiega a Primocanale il chirurgo bariatrico Andrea Weiss dell'ospedale Galliera di Genova. Le molecole sono due: tirzepatide e semaglutide, che sono enterormoni che regolano il senso di sazietà. Sono prescrivibili alle persone che hanno un BMI, indice di massa corporea, tra 27 e 30 insieme a una comorbilità come per esempio l'ipertensione o il diabete, oppure un indice di massa corporea superiore a 30.
Una puntura a settimana
"Sono punture che si fanno una volta a settimana con dosaggi crescenti - spiega il dottor Weiss - e danno risultati importanti tanto che in un anno si può perdere tra il 15 e il 20 per cento del proprio peso. Vanno associati sempre a una dieta e all'attività fisica. Per chi è diabetico, il sistema sanitario passa questo farmaco. Per gli altri, il costo è elevato e varia tra i 200 e i 350 euro al mese".
Cosa fare per perdere solo qualche chilo
La prescrizione corretta per chi vuole perdere solo qualche chilo, racconta il dottore, è rivolgersi a un esperto in nutrizione, essere seguiti da uno specialista. Dunque no a questi farmaci se non si rientra nelle categorie già elencate: BMI tra 27 e 30 con altre patologie oppure da 30 in su. Nei casi di una dieta magari pre-estiva solo per rimettersi in forma con pochi chili da perdere, questi medicinali non vanno invece utilizzati.
Ecco perché si può reingrassare
"E' una terapia che deve durare più mesi, deve esser fatto a periodi", spiega Weiss. Sulla possibilità di reingrassare dopo aver affrontato la terapia, "alcuni studi scientifici dicono che una volta che finita la terapia si ricomincia a ingrassare e per questo il paziente va intercettato ed è necessario continuare il farmaco". Anche se, conferma il medico, con una buona abitudine alimentare e la dieta unita al movimento fisico, è possibile non ingrassare nuovamente.

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