“20 micro grammi annuali di biossido d’azoto per metro cubo raccomandati dall’Unione europea: e a Genova l’anno scorso, in via Bari a San Teodoro, dove è presente una centralina di Arpal, questo dato è stato superato, arrivando a 23 micro grammi per metro cubo. Questo significa che oggi non c’è il rispetto della normativa europea, che entrerà sì in vigore nel 2030, ma i danni sanitari sono già tangibili e parliamo di 40mila genovesi interessati dai fumi”. Questi dati sono stati diffusi, nell’ambito del dibattito aperto dall’editore di Primocanale Maurizio Rossi sui fumi delle navi in porto e sul difficile rapporto con la città, da Federico Valerio, chimico ambientale di Ecoistituto di Reggio Emilia Genova, una struttura che si occupa di studi ambientali e di divulgazione scientifica.
Genova ha superato anche il tetto europeo di fumi su base giornaliera
“Ma la novità, sempre voluta dall’Unione Europea e approvata dal parlamento europeo, stabilisce un limite giornaliero fissato a 50 micro grammi per metro cubo di biossido d’azoto, da non superare per più di 18 volte all’anno anno. Genova ha superato, nel 2024, questo limite, il dato si vede dalla centralina Arpal di via Bari, arrivando a 20 superamenti nell’arco dell’anno di questo limite" precisa ancora Valerio.

Che cosa dicono le centraline Arpal: il caso di San Teodoro
Altri numeri: "Arpal a posizionato una centralina in via Bari, nel quartiere di San Teodoro, che peraltro è stata ferma per cinque mesi, dalla fine di agosto del 2024 fino al febbraio del 2025 per questioni tecniche (nel corso della nostra inchiesta, sentiremo poi le richieste specifiche dei residenti dei comitati su questo tema). Ebbene, da questa centralina risulta il valore di 84 micro grammi per metro cubo di biossido d’azoto alla data di oggi, mentre solo per fare un esempio, la centralina di via Buozzi contemporaneamente registrava 77, il che sta a significare che c’è più inquinamento nella parte alta di San Teodoro, dovuto non certo alle automobili, ma ai fumi che vengono sprigionati dalle navi da crociera e dai traghetti che arrivano anche a 100 m. di altezza, quelli delle case 'collinari' della zona".
I possibili effetti sulla salute
“Quindi - chiude Valerio - si aspetta un effetto sanitario di tipo acuto, con maggiori ricoveri ospedalieri per motivi respiratori. E anche un effetto cronico che può incidere sulla mortalità”. Ma ad oggi non esiste un monitoraggio della salute della popolazione interessata, alla luce dei dati che abbiamo sopra citato. (CONTINUA)
IL COMMENTO
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