politica

Il faccia a faccia finale su Primocanale con le domande dei cittadini
18 minuti e 52 secondi di lettura
Una settimana di corsa tra associazioni, negozi, conferenze stampa e riunioni seguite in diretta dalle telecamere di Primocanale. Ora l’ultimo faccia a faccia televisivo, che lancia il rush finale verso il ballottaggio. Il quesito elettorale di domenica 19 giugno sarà lineare: o Cristina Battaglia o Ilaria Caprioglio. Centrosinistra o centrodestra. Il sindaco di Savona sarà per forza una delle due. Una donna, per la prima volta nella storia della città. Ma con che spirito, e soprattutto con quali risposte, si avvicinano le due candidate alla sfida finale?

GUARDA TUTTO IL FACCIA A FACCIA


Nello speciale andato in onda su Primocanale non sono emerse linee di frattura diverse da quelle viste in campagna elettorale. Programmi molto simili, schiacciati su una moderazione piuttosto equanime e attenti a temi diventati ormai bipartisan, come l’ambiente, il lavoro e il sociale. L’unico punto di scontro è quello della discontinuità. Cristina Battaglia si presenta appoggiata dal sindaco uscente Berruti, dal quale dovrà raccogliere un’eredità non facile dopo dieci anni di amministrazione controversa. Ilaria Caprioglio, dal suo canto, può giocarsi la carta del cambiamento, specie sulla scia trascinante della vittoria regionale di Toti, che le ha dato espresso mandato di compiere il ribaltone anche sotto la Torretta.

LA SCHEDA DI CRISTINA BATTAGLIA
LA SCHEDA DI ILARIA CAPRIOGLIO

Il confronto conclusivo è stato gestito con una modalità nuova. Le domande le hanno fatte i cittadini. Sia quelli che hanno interagito con le candidate via Facebook durante i nostri Live Road martedì e giovedì, sia quelli intervistati in città negli ultimi giorni che precedono il voto. Con l’intervento di alcuni testimonial e cittadini illustri su tematiche specifiche.


Perché l’altra non sarebbe la candidata migliore?
CAPRIOGLIO - Cristina ha un curriculum importante, non mi preoccupa lei ma le persone che la accompagnano. Hanno dimostrato di non aver amministrato bene la città in questi anni. Vedo difficile che riesca a mantenere l’autonomia
BATTAGLIA - Mi si dice che non ho l’autonomia, io credo di avere un’esperienza e una capacità amministrativa che mi consente di essere autonoma, scegliere e decidere. Lei ha un’esperienza molto diversa, è sostenuta fortemente da forze politiche. Se c’è un problema di autonomia, c’è quando si ha meno esperienza rispetto agli obiettivi amministrativi di una città.

Il Comune come pagherà i derivati? Come si gestiranno i problemi di bilancio?
BATTAGLIA - Il debito del Comune di Savona è sceso dal 2011 ad oggi di 17 milioni di euro. Ho proposto di costituire una Commissione, visto che il tema della trasparenza è un dovere politico, con l’incarico di fornire ai cittadini in modo semplice tutti i dati che riguardano come il comune di Savona spende i suoi soldi. Vorrei che la presiedesse la minoranza
CAPRIOGLIO - È un problema molto sentito. Si è parlato di un buco di 80 milioni di euro. È difficile dirlo, non sono mai stata in Consiglio comunale. Dovrò capire con degli esperti cosa ha fatto il centrosinistra in questi anni

Parcheggiare in centro è quasi impossibile. I parcheggi in struttura possono essere una soluzione? Ci sono in tutte le città, a Savona no.
CAPRIOGLIO - In questi vent’anni non è mai stato fatto nulla. Come mai il centrosinistra non ha ancora risolto il tema della viabilità e dei parcheggi? Quando l’Aurelia bis entrerà in funzione ci sarà uno stravolgimento. Bisognerà capire come saranno modificati i flussi di traffico. A quel punto bisognerà mettere mano alla viabilità, pensare anche a un servizio di navette bus ecologiche e implementare i parcheggi di cornice che in parte esistono ma sono insufficienti per la nostra città
BATTAGLIA - In realtà negli ultimi anni sono stati aperti due nuovi parcheggi. I savonesi usano molto l’auto, i dati sul tpl lo evidenziano. Non esistono parcheggi sotterranei a Savona, è una particolarità. Bisogna capire se ci sono privati interessati, perché avrebbe l’effetto positivo di togliere le auto dalle strade. Ma questi temi devono far parte di una pianificazione integrata che passa anche per la fluidificazione dei nodi più importanti della città.

Quali idee avete per il rilancio dell'economia?
CAPRIOGLIO - Paritrò dalle imprese. Mi piace ricordare che sono 5 mila, di cui il 28% al femminile. Ho parlato con loro, il problema è quello della burocrazia. Ci vuole uno snellimento, e poi anche sgravi fiscali. Anche commercio e artigianato chiedono un alleggerimento, perché diventa difficile per chi vuole innovare chiedere e dover attendere mesi per ottenere un permesso. Abbiamo poi un grave problema di crisi per l’industria. Un sindaco non può garantire posti di lavoro, però può creare le condizioni perché siano presenti. È importante che Savona torni al centro della provincia e si rilanci nel Nord Italia, anche attraverso il canale della Val Bormida, sicuramente da considerare
BATTAGLIA - Due questioni specifiche. Intanto l’ottima notizia dal tavolo al Mise: c’è la possibilità di riconoscere lo stato di crisi per l'industria savonese e quindi strumenti come ammortizzatori sociali, accordi di programma e formazione. Ora la palla passa alla Regione, ma io fin da febbraio lo avevo posto come un tema centrale. Bisogna ragionare sulle aziende piccole e medie, ma soprattutto sulle filiere. Noi abbiamo eccellenze sulla logistica e sulla tecnologia. Poi c’è la sofferenza profonda dei comparti dell’edilizia e dell’impiantistica: una delle primissime cose da fare è partecipare al bando del Cdm che mette a disposizione di Savona 18 milioni di euro più fondi privati per riqualificare le periferie urbane. E questa sarà una grande leva economica per le imprese.

Perché paghiamo tante tasse ma la città è così sporca?
BATTAGLIA - Le cose sono collegate perché una delle tasse principali è quella della spazzatura. La città deve essere più pulita, anche in chiave turistica. Ho scelto una persona che ho indicato come futuro assessore alla qualità della vita. È la persona adatta perché ha fatto il piano dei rifiuti e della raccolta differenziata in molte città d’Italia ottenendo risultati straordinari, anche partendo da situazioni complicate. Questo si tradurrà in un risparmio per i cittadini grazie alla tariffa puntuale.
CAPRIOGLIO - Peccato che la Maffini non sia stata chiamata prima dal centrosinistra, perché ci avrebbe tolto un grandissimo problema. C’è sporcizia sia in centro che nelle periferie, forse ancora di più in periferia, se è vero ciò che si dice, cioè che l’azienda incaricata ci passa molto meno. È giusto che tutti i quartieri siano spazzati allo stesso modo: è il primo impegno che mi prendo. Noi abbiamo proposto un piano di raccolta differenziata porta a porta: i cassonetti sono indecorosi, e in estate maleodoranti per il caldo. Il porta a porta premia il cittadino virtuoso con sgravi fiscali e ‘punisce’ chi non fa la raccolta differenziata. Faccio appello al senso civico: chi fuma una sigaretta non dovrebbe buttarla per terra, chi ha un cane dovrebbe raccogliere gli escrementi.

Come intendete intervenire sullo sport a Savona, visto che non si fa nulla da dieci anni?
BATTAGLIA - Gli investimenti sugli impianti sportivi a Savona negli ultimi 10 anni sono stati importanti. Non ci sono più campi in terra ma solo in erba, c’è una piscina di altissimo livello, c’è un’impiantistica straordinaria. Molto importante poi è sostenere le iniziative. A me piacerebbe, nell’ambito della riqualificazione del fronte mare in tutta la zona a Levante della città, fare un grande polo sportivo per gli sport nautici e acquatici, che ora hanno spazi frammentati. Importantissimo anche il tema delle iniziative sullo sport libero. In collina abbiamo una superficie boschiva tra le più estese d’Italia. Va fatto un piano dello sport che dia la possibilità a tutti – associazioni sportive e chi desidera fare sport libero – di trovare una città accogliente.
CAPRIOGLIO - Sulle strutture ci sono stati investimenti molto importanti sulle piscine. Per sgombrare il campo dico subito che io ho tre figli, tutti fanno sport a Savona. Due in piscina, l’altro fa canoa alla Sabazia. Quello che non trovo giusto è che solo pochissime associazioni privilegiate possano usufruire di quelle strutture. L’attuale amministrazione fa figli e figliastri. Porto un esempio. Ci sono a Savona due sorelle campionesse di nuoto: una può allenarsi a Savona, l’altra si è trasferita a Genova. È giusto investire nello sport, ma si deve dare spazio a tutti. È importante che Fabio Incorvaia, come altri campioni che abbiamo, ricevano un minimo riconoscimento. Si deve cercare di portar fuori il marchio Savona. Perché non ne parliamo? Anche quello è importante.

Come risolvere l'emergenza lavoro?
CAPRIOGLIO - Un sindaco può solo garantire condizioni favorevoli. I nodi centrali su cui insistere sono il porto, il campus e la nuova vocazione turistica. Per quanto riguarda il porto, è importante che un sindaco possa garantire una certa autonomia attraverso almeno una direzione di scalo oltre a tutelare la pace sociale tra chi ci lavora. Il campus è un’idea di passaggio tra l’industria pesante e l’industria leggera o digitale. Noi abbiamo proposto la creazione di uno smart district che possa attirare i giovani che vengono da fuori. Abbiamo proposto zone per creare laboratori, start-up, tutto all’insegna della green economy. Savona deve avere un occhio attento all’ambiente.
BATTAGLIA. Terrò per me le deleghe a lavoro, sviluppo sostenibile e portualità. Credo che il lavoro sia l’unica leva di sviluppo che la città ha. Cosa c’è da fare? Come città sopra i 40 mila abitanti, abbiamo a disposizione 4 milioni e mezzo di fondi per l’agenda digitale. La semplificazione dei servizi e il risparmio di tempo per le aziende si traduce subito in valore. Sono contenta perché ho incassato il supporto di Loredana Magistri, un ingegnere molto bravo del nostro campus, che si è resa disponibile a presiedere una commissione sulla smart city con un tavolo che coinvolga da subito i privati. È anche un modo per connettere la domanda pubblica con lo sviluppo economico: come far lavorare imprese sulla crescita sostenibile per la città. Anche questo è un modo per dare impulso al lavoro.

Cosa si può fare per i marciapiedi pieni di buche, in cui si inciampa sempre?
BATTAGLIA - Dico una cosa che mi ha colpita molto. Io ho incontrato anche associazioni che assistono persone con disabilità. Una di queste persone, ipovedente, mi ha detto: “Se la città è accogliente per me è accogliente per tutti”. È molto vero, il suo punto di vista è quello di chi ha bisogno che la città sia mantenuta nel miglior modo possibile. Partire da questo punto di vista vuol dire che la mamma col passeggino e l’anziano non avranno più problemi. Le persone fragili hanno pieno diritto di vivere la città come tutti noi.
CAPRIOGLIO - Mi fa sorridere questo discorso. Questa città è da 10-15 anni che non è accogliente. Io sono stata una mamma e ho lavorato con persone portatrici di handicap. Mi fa sorridere che un candidato del centrosinistra parli di inclusione quando il centrosinistra non ha fatto nulla in questo senso. Ripeto: Cristina Battaglia è una persona nuova, ma la sua squadra è composta da coloro che hanno governato questa città per anni. Problemi di buche, marciapiedi dissestati, anche per colpa di ponteggi mal posizionati: sento ripetere queste cose da quando sono scesa in campo.
BATTAGLIA - Cerco sempre di non replicare alle critiche, ritengo importante dire ai savonesi cosa fa Cristina Battaglia, ma stavolta devo intervenire. Tutte le associazioni con cui ho parlato riconoscono in modo univoco a questa amministrazione un lavoro straordinario in un momento di gravi problemi sulla finanza pubblica. Ma la tenuta sociale di Savona è un fatto. È una delle pochissime città in Italia che hanno una commissione barriere architettoniche. Non faccio difesa d’ufficio, ma quello che dice lei è un po’ ingiusto. Isabella Sorgini ha fatto un lavoro egregio, non lo dico io.
CAPRIOGLIO - Tra tutte le persone che la circondano Isabella Sorgini è stata messa da parte. Stavamo parlando di strade dissestate, io non ho fatto il nome dell’assessore, con cui tra l’altro ho avuto modo di lavorare. Non mi risulta che sia stata richiamata nonostante il lavoro egregio che ha fatto. È stata messa da parte: perché lei e non altre figure, di cui una nominata implicitamente prima quando si parlava di bilanci e derivati?

In un Italia così cambiata dai flussi migratori, come vi ponete nei confronti di un tema così scottante come l'arrivo dei migranti?
CAPRIOGLIO - È una domanda molto bella perché mi dà occasione di sgombrare il campo. Mi sono sentita dare della fascista e della razzista. La prima affermazione mi fa sorridere, ho avuto un nonno del ’99 che si è fatto tutte e due le guerre mondiali. Sono sensibile a questi temi, ai miei figli ne ho sempre parlato, siamo stati a Stella. Sono nipote di persone emigrate in Argentina e in Brasile. Per me sono temi importanti, ne ho parlato nei libri che ho scritto. È importante includere queste persone, ma deve essere reale. Devono integrarsi realmente nel tessuto in cui vanno a inserirsi, senza perdere le origini. E soprattutto non devono costituire fonte di guadagno e di business per cittadini italiani che non sarebbero degni di essere considerati tali. Bisogna tenere alta la guardia.
BATTAGLIA - Il tema dell’accoglienza appartiene a questa città medaglia d’oro per la Resistenza. Ne fa anche un elemento formativo per i bambini e i ragazzi, per tutte le ricorrenze legate alla nostra storia. Sono temi che naturalmente mi sono molto cari, per tradizione, famiglia e valori. Ci troviamo a ricordare a noi stessi che l’uguaglianza e l’accoglienza sono fondamentali per far sì che i profughi siano pienamente inclusi sul territorio italiano. Ricordo che parliamo di persone, esseri umani, bambini. Vorrei che il comune sia sempre pronto a un’accoglienza inclusiva, senza mai tirarsi indietro. C’è un ruolo tecnico che il comune può svolgere, la richiesta delle comunità per minori o per adulti attraverso la coprogettazione con il terzo settore.

Cosa farete per aumentare il turismo e il commercio, uniche fonti di rilancio per Savona?
BATTAGLIA - Il turismo una delle grandi opportunità. Si parla sempre in modo molto sinergico di turismo e commercio, anche se poi bisogna ricordare che non tutti i commercianti sono in centro. Noi abbiamo presentato un progetto sul turismo che ha due fasi attuative. Deve necessariamente partire con la collaborazione delle categorie. Partiamo da una regola, ormai molto consolidata in ambito turistico: i primi consapevoli delle bellezze della città devono essere i residenti. C’è già un progetto in cui i commercianti si fanno promotori della città. Bisogna anche rimodulare le imposte rispetto ai quartieri: si può fare un discorso di leva fiscale, e poi pensare che i quartieri non sono periferie, ma luoghi funzionali. Un quartiere diventa la zona dove si fa musica, un altro per l’artigianato, un altro per l’arte.
CAPRIOGLIO - Nel nostro programma abbiamo inserito vari percorsi turistici. Il nostro desiderio è destagionalizzare i flussi, già lo stanno facendo le navi Costa. Da una parte c’è un turismo balneare da consolidare – ogni anno si ripropone il problema del ripascimento, mai affrontato in modo programmatico – dall’altra proponiamo un turismo enogastronomico anche per l’entroterra, un turismo sportivo – c’è anche un’ampia zona collinare con sentieri già tracciati – un turismo culturale molto importante perché abbiamo la Cappella Sistina, e pensavamo di collegarla con il Santuario. Sono zone un po’ dimenticate, l’idea è quella di metterli in un circuito di turismo religioso internazionale. La fortezza del Priamar deve diventare la fortezza delle idee, con festival e mostre temporanee. Per quanto riguarda i quartieri, l’amministrazione non deve mettere i bastoni tra le ruote.

È possibile pensare a una vera integrazione con Genova, magari estendendo la Città Metropolitana, soprattutto in tema di trasporti?
CAPRIOGLIO – Parlando con la Tpl ho potuto evincere una serie di problematiche, ad esempio il mancato rispetto delle corsie preferenziali. Ho sentito gli abitanti lamentarsi, ad esempio, del tracciato del 5 che serve l’ospedale. C’è da rivedere il tracciato della mobilità savonese. Si può pensare anche a questo, l’importante è non privatizzare.
BATTAGLIA – E’ una domanda molto pertinente. C’è un forte pendolarismo tra Savona e Genova, è importante che il Comune si faccia portatore di un’integrazione tra treni e bus. Per quanto riguarda l’ampliamento della città metropolitana, mi sembra molto complicato. Già ora avrà il suo da fare. Però è certamente vero che una sinergia, anche su cultura e turismo, potrebbe essere un grande vantaggio per le due città.

L'accademia musicale ha gravi difficoltà finanziarie. Intendete sostenerla?
BATTAGLIA - Io ho preso un impegno formale. Negli anni c’è stato un decremento costante dei contributi che l’accademia ha ricevuto da parte di tutti gli enti. C’è una situazione complicatissima dal punto di vista della sostenibilità. Io mi sono impegnata a incrementare il contributo del Comune, ma soprattutto a fare in modo che ci sia una sinergia tra tutti gli enti che consenta all’accademia di svolgere le sue attività. È fondamentale che il Comune, attraverso un tavolo di partenariato, avvii una pianificazione triennale in modo che questi enti non scoprano di anno in anno quanti fondi riceveranno. Questi enti non hanno una funzione culturale solo rivolta a pochi, ma coinvolge le scuole, molti bambini, è un pezzo della città.
CAPRIOGLIO - È una splendida realtà che esiste da molti anni e che ha formato molti musicisti. Purtroppo è destinata a chiudere entro quest’anno anche per la mancanza di interlocuzione con il Comune. Abbiamo pensato a una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione e a cercare fondi europei. Ce ne sono molti per i progetti musicali, alcuni sono già stati utilizzati e in prima persona ho partecipato a uno di questi progetti. È necessaria una maggiore sinergia con l’amministrazione, ad esempio potendo realizzare il progetto, nato e subito abortito, dei concerti nelle chiese e nei musei. Quest’accademia forma ragazzi che poi possono suonare nella nostra città e anche fuori.

Situazione Acts: mancano i fondi della Provincia, il Comune ha tagliato i contributi. Abbiamo un ammanco di 1,5 milioni all'anno. Sarà necessario un nuovo piano industriale. Cosa fare per garantire servizio, occupazione e continuità del patrimonio immobiliare?
BATTAGLIA - Condivido le condizioni dette. Il piano industriale deve fare due cose: salvaguardare l’occupazione e il servizio. In realtà non c’è un taglio del Comune. Doveva progressivamente scendere nel contributo perché aveva trasferito di più negli anni precedenti rispetto agli altri finanziatori. Al momento c’è un bilancio a posto ma anche una difficoltà a procedere nei prossimi anni. Come si garantiscono i due elementi? Intanto cercando di capire se finalmente si mette a posto il discorso del fondino, un problema di tutta la Liguria. Il punto fondamentale è capire il rapporto tra Tpl Savona e la Regione per capire la possibilità di investimento nel medio-lungo periodo. D’altro canto si possono riorganizzare in modo intelligente i servizi per trovare gli efficientamenti che garantiscano una sostenibilità di bilancio ed evitare gli sprechi.
CAPRIOGLIO - Credo che questo problema si debba affrontare in stretta collaborazione con la Regione. Si deve scongiurare la privatizzazione, è fondamentale. Bisogna pensare ad avviare un dialogo tra i sindacati per tutelare i lavoratori, ma allo stesso tempo tutelare gli utenti dei servizi. I servizi non vanno perché molte volte ci sono problemi tecnici, penso ancora a quello delle corsie preferenziali. Inoltre parlavo con alcuni conducenti, che richiedono l’installazione di telecamere. È importante pensare a un servizio che preveda in futuro un parco mezzi ecologico, con percorsi circolari, e iniziare a valutare seriamente la costruzione di un sottopasso all’altezza della Torretta dove i flussi dei crocieristi bloccano la viabilità e così paralizza il centro storico.

Non sarebbe corretto fare già i nomi degli assessori? Non vorremmo brutte sorprese.
CAPRIOGLIO -Questa domanda mi sta assillando. Continuo a rispondere allo stesso modo: mi sto muovendo con la massima serietà. All’inizio della campagna ho dichiarato subito quale sarà il vicesindaco: Massimo Arecco della Lega, consigliere uscente, che ha fatto un ottimo lavoro. Siamo complementari nelle competenze. Sulla Giunta non è che non voglia sbilanciarmi, in questo momento sono concentrata a portare a casa il risultato. I nomi saranno tra le persone che i savonesi hanno scelto votandoli, dobbiamo rispettare questa scelta. Ciò non esclude che qualche assessore della mia giunta possa essere qualcuno con competenze specifiche
BATTAGLIA - Io ho fatto una scelta, quella di definire le deleghe che terrò per me e individuare due persone su temi che ritenevo di grande rilevanza: il bilancio e la qualità della vita. L’ho fatto perché ho avuto l’occasione in questi ultimi mesi di conoscere Silvio Auxilia che fa parte della mia lista civica: ho trovato in lui una grande competenza tecnica e condivisione di obiettivi. L’altro nome è Mariella Maffini, non volevo farmela scappare. Ne mancano altri, in questo momento sto provando a definire le ultime deleghe.

Che obiettivo ha savona?
BATTAGLIA - Le scelte che si fanno oggi devono essere funzionali a un disegno complessivo. Dev’essere una città che cresce in modo sostenibile, che vede il turismo come una grande opportunità e con un grande porto.
CAPRIOGLIO - Il nostro obiettivo è far tornare a sorridere i savonesi. Savona deve tornare bellissima, competitiva, solidale e accogliente, quindi pulita e sicura.