ambiente

Costretti a camminare fino a 60km per raggiungere il mare
1 minuto e 16 secondi di lettura
La colonia di pinguini dell’Antartide contava fino a 200mila individui nel 1912, quando fu studiata dall’esploratore australiano Douglas Mawson; oggi è più che decimata a causa di un enorme iceberg, grande quanto il Lussemburgo, che blocca l’accesso all’acqua aperta e al cibo.

L'ultimo 'censimento', condotto da ricercatori della University of New South Wales di Sydney mostra che la popolazione di pinguini Pygoscelis adeliae, la specie più diffusa nel continente Antartico, si è ridotta a poco più di 10 mila, contro un totale di 160 mila registrati nel 2011. L'iceberg detto B09B aveva cominciato a muoversi nel Mare di Ross nel 1997, causando distruzione sul suo percorso, fino ad arenarsi nella baia nel 2010.

Secondo i ricercatori, entro 20 anni l’intera colonia potrebbe estinguersi e la causa diretta è proprio questa immensa massa di ghiaccio che si è fermata nel mezzo della baia del Commonwealth e che ha portato alla formazione di uno strato di ghiaccio nel tratto di mare compreso tra la costa e il margine dell'iceberg, allungando di chilometri il viaggio che i pinguini devono compiere per raggiungere l'acqua, dove pescano il cibo per nutrirsi e per provvedere alle loro nidiate.

A causa dell'iceberg negli ultimi anni i pinguini sono stati costretti a camminare per quasi 60 chilometri prima di arrivare a un accesso al mare: molti non ce la fanno a sostenere un viaggio di questo tipo, con conseguenze anche per la prole che resta nei nidi in attesa di cibo che non arriverà mai.