
Oltre mezzo chilo di hashish e 80 grammi di cocaina lanciati dal basso verso le finestre del carcere di Marassi a Genova, da una via adiacente. E' successo nelle scorse ore, come denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. La droga è stata però intercettata dai baschi azzurri insieme a telefoni cellulari non autorizzati e subito sequestrata. Ma il personale della polizia penitenziaria denuncia, ancora una volta, una situazione insostenibile. E la carenza di supporto tecnologico e non solo per difendersi da questa tipologia di azioni.
Il sindacato: servono grate e fucili anti-droni
Per Vincenzo Tristaino, segretario per la Liguria del SAPPE, “sono ormai anni che denunciamo questi lanci a Marassi, ma non solo. Servono grate, fucili anti-droni, sentinelle e un servizio automontato dedicato per stroncare gli illeciti tentativi di introduzione e possesso di droga ma anche microcellulari, che oramai hanno dimensioni sempre più ridotte". Continua il segretario: “Aspettano forse che qualcuno lanci una pistola dentro al carcere o che succeda una tragedia prima di porre rimedio a queste incredibili falle”. Il lancio delle ultime ore infatti è solo l'ennesimo caso che, con la stessa dinamica, vede coinvolta la polizia penitenziaria di Marassi.
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