C'erano famiglie, giovani coppie, anziani, commercianti, pensionati, cittadini stranieri. La manifestazione dei comitati contrari all'ipotesi della realizzazione di un forno elettrico all'interno dell'ex Ilva ha portato in piazza a Cornigliano tantissime persone.
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Mentre il corteo, partito dai Giardini Melis, procedeva verso via Cornigliano in direzione Ponente tra chi passeggiava per la via e osservava con occhi distaccato la manifestazione c'è un uomo, capelli bianchi e una maglietta semplice. È un ex operaio entrato quando si chiamava Ilva.
"Sono entrato nel 1980 e sono andato in pensione nel 2008 - racconta -. In quegli anni lavoravano 20mila persone a cui andavano aggiunte altre 20mila dell'indotto. Ho visto la chiusura dell'area a caldo (avvenuta nel 2002 ndr) e si è passati ai mille lavoratori attuali. Quando c'era l'altoforno c'era fumo. Ora certo c'è il discorso legato al forno elettrico che inquina meno ma inquina". Un tema quello della difficile relazione salute e lavoro che ha acceso gli animi a Cornigliano con la nascita dei comitati no forno.
"Abito qui da 67 anni, sono nato a Cornigliano praticamente - racconta ancora l'ex operaio -. La chiusura dell'area a caldo aveva portato grande preoccupazione soprattutto per i tanti giovani che lavoravano all'interno della fabbrica. Io mi avviavo verso la pensione. Ho conosciuto tanti colleghi che poi sono andati in pensione e sono morti, perché poi ognuno reagisce a suo modo alle polveri, all'epoca ce ne era davvero tanta".
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