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L'allarme del presidente della provincia savonese: "Non riusciamo a programmare interventi per la prevenzione". E dopo un anno esatto la pioggia forte ritorna a colpire il territorio
1 minuto e 41 secondi di lettura
di Eva Perasso



Era la notte tra il 4 e il 5 settembre del 2024, un anno fa: la piana di Albenga fu travolta da un'ondata di maltempo e di piogge che misero in ginocchio le aziende florovivaistiche del territorio. Oltre 150 videro la distruzione delle loro produzioni: dove c'erano fiori e prodotti agricoli, solo fango. E danni per oltre 25 milioni di euro. Un anno dopo, il ritorno della pioggia sempre nel savonese. Lunedì 1 settembre nel pomeriggio la pioggia si è abbattuta violentemente su Quiliano, Calice, Stella, Albisola, Varazze con l'esondazione di rii e frane lungo le strade.

Martedì l'intervento di protezione civile, manutentori e operai per ripristinare le vie interrotte. "Non ci sono somme urgenze, ora tutto è sotto controllo", spiega a Primocanale Pierangelo Olivieri, presidente della provincia savonese, ma "ancora una volta ci sono situazioni puntuali in alcuni luoghi e si creano accumuli importanti come è accaduto a Quiliano, entroterra di Finale, Albisola nelle ore scorse".

Gli amministratori: servono fondi e risorse umane

Ma l'allarme ancora una volta è lo stesso: "Rilancio un allarme, il problema è poter programmare e avere le risorse anche umane. La provincia di Savona dovrebbe avere di ruolo 60 persone, i cantunieri - stradini, come si diceva un tempo - e ora sono solo 19 con una media di età molto elevata perché il turn over è stato bloccato per molto tempo. Le risorse servono anche per poter programmare lavori di prevenzione, pulizie delle cunette, lavori strutturali fondamentali per prevenire. Manderò l'ennesima segnalazione in questi giorni facendo massa critica con gli altri colleghi amministratori comunali".

Un anno fa l'alluvione di Albenga

Le aziende reagiscono e ripartono, spiega Olivieri, un anno dopo l'alluvione della piana di Albenga. "Aziende e associazioni di categoria nell'albenganese però ci segnalano preoccupazione, perché negli storici canali fondamentali per l'acqua e la coltivazione, hanno bisogno di interventi di manutenzione e di pulizia e ci chiedono supporto".

Il fango nella piana di Albenga, settembre 2024

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