
"Abbiamo fatto una call insieme al presidente della Regione e al ministro. In realtà non ci sono novità. Bisogna attendere il consiglio comunale di fine luglio a Taranto quando ci sarà più chiarezza, poi ovviamente verrà presentato un piano alla Camera dei deputati il 4 di agosto. E allora sapremo un po' di più su quello che è il piano industriale". Lo ha spiegato la sindaca di Genova Silvia Salis parlando del futuro dell'Ilva dopo l'incontro questa mattina con il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in cui si è parlato dell'avvio di un percorso di confronto continuativo che seguirà in parallelo il piano di decarbonizzazione del polo siderurgico di Taranto (con 4 forni elettrici dei quali uno a Genova) e il percorso parlamentare del decreto-legge ex Ilva.
Salis: "Ho chiesto al ministro di venire a Cornigliano a spiegare ai cittadini"
"Poi ovviamente manca il player industriale, cioè chi deve investire per mettere a terra questo piano - ha aggiunto la Salis -. Quello che ho chiesto è, da parte del ministero e il ministro è stato disponibile, di avere una loro azione sul nostro territorio con tecnici del ministero a Genova per spiegare quali saranno le ricadute occupazionali e quale sarà, se ci sarà, l'impatto ambientale di questo forno elettrico - ha concluso -, perché credo che la cosa più importante sia fare un percorso partecipato con la cittadinanza, anche per far capire come questa nuova tecnologia impatta sul territorio".
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"Secondo una prima stima, con il nuovo assetto dell'ex Ilva resterebbero circa 300mila metri quadri a disposizione: l'auspicio della Regione Liguria è che ci sia la possibilità di insediare in questi spazi nuove attività industriali, che consoliderebbero ulteriormente il rilancio di Genova come sito produttivo. Ci aspettiamo, grazie al piano di decarbonizzazione, circa 700 nuovi posti di lavoro, senza contare le opportunità occupazionali legate ai nuovi insediamenti nelle aree che saranno disponibili". Ha detto il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci. "Come Regione siamo perfettamente allineati al piano per il rilancio dell'ex Ilva, che punta con decisione sulla decarbonizzazione e prevede un forno elettrico a Genova capace di produrre 2 milioni di tonnellate d'acciaio l'anno - ha commentato Bucci dopo la riunione - è senza dubbio un piano dotato di visione, strategico, che guarda al futuro e punta su tecnologie d'avanguardia, che non hanno nulla a che spartire con le vecchie modalità legate alla colata a caldo".
"Regione Liguria si l'impegno di investire risorse per un piano di riqualificazione a servizio di Cornigliano"
Secondo Bucci il piano "conferma ancora una volta l'impegno del Governo per il rilancio industriale non solo del sito di Genova Cornigliano, ma dell'intera produzione dell'acciaio a livello nazionale". "La prospettiva di produrre 8 milioni di tonnellate all'anno di acciaio è quello di cui questo Paese ha bisogno, e avere 2 milioni di tonnellate a Genova è senza dubbio un grande risultato, ovviamente con tecnologie assolutamente rispettose dell'ambiente e della salute - ha aggiunto Bucci - il forno elettrico, per funzionare, non avrà bisogno di nave rigassificatrice. Regione Liguria si assume fin da ora l'impegno di investire risorse, assieme a Comune di Genova e agli investitori privati che gestiranno lo stabilimento - ha concluso il presidente - per sostenere un piano di riqualificazione a servizio del quartiere di Cornigliano e delle aree della città che gravitano attorno allo stabilimento".
I cittadini si dividono: nasce il Comitato per il lavoro e per un sano sviluppo di Cornigliano
La notizia ha riaperto una ferita che non era forse mai guarita del tutto nel quartiere genovese di Cornigliano. Lo stabilimento, dai corniglianesi chiamato ancora oggi Italsider come si chiamava negli anni '60, è tornato a fare paura a molti e per le strade si parla dei morti per tumore, di quegli anni in cui era impossibile aprire le finestre e di quando da bambini camminando per quelle vie bisognava coprirsi gli occhi, "altrimenti si finiva nell'infermiera della fabbrica a farsi togliere i pezzettini di metallo".
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Per molti il timore e la preoccupazione non lasciano spazio all’idea di un nuovo forno, elettrico (come previsto dalla bozza del piano) a Genova che permetterebbe agli impianti del Nord (tra cui quelli di Novi Ligure e Racconigi in Piemonte) di rendersi autonomo da Taranto. Ma non per tutti è così: c'è anche un gruppo di cittadini che proprio oggi ha deciso di fondare un comitato, comitato per il lavoro e per un sano sviluppo di Cornigliano.
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IL COMMENTO
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