
"Una cattedrale nel deserto". Così Egle Possetti, presidente Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, definisce il Memoriale del 14 agosto 2018 dando una risposta a un reportage di Primocanale.
La nota del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi
"Il memoriale 14 agosto 2018 di Genova è stato inaugurato a dicembre 2024, dopo anni di lavoro e di attesa, l’area è ancora in fase di completamento e questo crea notevoli problemi all’utenza ma dopo un enorme lavoro effettuato non possiamo permettere che diventi una cattedrale nel deserto, che diventi un luogo di sopita memoria, che diventi una vergogna.
Noi comprendiamo molto bene che i problemi di una città come Genova siano tanti, comprendiamo bene che ci siano tante priorità da soddisfare ma ricordiamo a tutti che purtroppo anche a causa della nostra terribile tragedia sono piovuti sulla città molti fondi, enormi fondi e non possiamo pensare che su questa opera si siano fatti o si debbano fare risparmi.
In questo lungo periodo di campagna elettorale siano stati silenti perché pensiamo che sia corretto per tutti i candidati non infierire e non cercare di pungolare su questioni delicate come la nostra, adesso però è necessario intervenire, abbiamo scritto al nuovo sindaco di Genova perché vorremmo un incontro per spiegare tutto quanto necessario affinché questo luogo diventi un luogo della città con dignità e rispetto, perché chi lo ha progettato aveva una visione che abbiamo sposato che può dare un po' di ristoro al dolore e che può dare la giusta memoria di una tragedia vergognosa. Al momento questo non sta avvenendo.
I problemi sono tanti ed è necessario fare anche qui un accenno ai maggiori problemi che la struttura presenta. Il luogo necessita di curatela, solo una persona dedicata può promuovere la struttura con le scuole con i turisti e con la città stessa, il lavoro da fare è importante e assorbirà molte energie, ed è doveroso. La serra bio-climatica è in grandissima difficoltà, ci sono problemi agli impianti, alle piante che sono in evidente declino.
Il percorso espositivo ha problemi nei materiali utilizzati per le vetrate e mancano ancora materiali previsti. Ci sono inoltre molti altri problemi da risolvere, che se non gestiti diventeranno importanti. Le indicazioni per entrare nel memoriale sono inesistenti e molte persone vagano intorno al luogo cercando l’accesso. Noi ringraziamo la precedente amministrazione e gli uffici per il grande lavoro svolto sino ad ora, avremmo sperato che tutto fosse funzionante perfettamente, ma questo non è avvenuto. Per noi è stato molto faticoso seguire l’iter costruttivo, con i cambi di programma avuti in corso d’opera, abbiamo sempre dovuto essere vigili, attenti, infatti nulla arriva senza sforzo in questa nostra terribile vicenda. Adesso chiediamo alla nuova amministrazione uno scatto finale perché quanto costruito non vada sprecato e perché questo luogo diventi un’opera di cui andare fieri, non possiamo permetterci di arrenderci per le nostre famiglie, per noi, per il quartiere, per la città e per i fondi pubblici qui investiti".
La dichiarazione dell'architetto Boero
"Abbiamo letto il comunicato stampa dei familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi e condividiamo le loro preoccupazioni. Auspichiamo che al Memoriale vengano presto date sia un’opportuna visibilità che un’effettiva accessibilità, che vengano presto affrontati i problemi e le mancanze segnalati al momento dell’inaugurazione e che vengano terminati presto i lavori, per garantirne un’adeguata fruizione" dichiara l'architetto Stefano Boeri
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IL COMMENTO
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