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di Eva Perasso



Nel giorno dell'apertura del conclave tutte le comunità diocesane sono invitate a pregare per i cardinali riuniti per l'elezione del sommo Pontefice. Accade anche in Liguria, dove monsignor Tasca ha indirizzato un messaggio ai fedeli della regione: "Chiedete al Signore che venga scelto un nuovo successore di Pietro". I cardinali dunque non sono chiamati a scegliere il successore di Francesco ma il successore di Pietro - commenta a Primocanale il Prefetto della cattedrale di San Lorenzo a Genova monsignor Gianluigi Ganabano. L'invito è a tutta la Chiesa cattolica a pregare e invocare lo spirito perché siano consigliati bene i cardinali, e ci sia attenzione alle problematiche reali.

Al via il conclave: prima fumata intorno alle 19

Il Pontefice che verrà

Molti si chiedono che Pontefice sarà: "Nelle relazioni da parte del Vaticano dopo i momenti di incontro dei cardinali, le tematiche toccate sono state tante e molte riguardano la Chiesa nel suo interno, le difficoltà, l'attenzione alla cura di rinnovamento che Papa Francesco ha messo all'interno per aprirsi al mondo", spiega monsignor Ganabano. "Il nuovo Papa dovrà confrontarsi con la realtà di un mondo dove ci sono guerre 'a pezzetti' come diceva Papa Francesco, ma anche l'immigrazione, la povertà. E' un momento in cui forse la Chiesa non guarderà a un Papa di transizione ma a un Papa che possa intervenire subito nelle vicende più vere e concrete della realtà di oggi".

17 cardinali italiani

I cardinali sono 133, provenienti da 71 diversi Paesi dei cinque continenti, 53 sono europei di cui 17 sono i cardinali italiani, poi l'Africa con 18, Oceania con 4 cardinali, Asia 23, America meridionale 17, settentrionale 16, centrale con 4 cardinali. Questi numeri mostrano una nuova lettura di un cardinalato per i continenti: attraverso la presenza di Papa Francesco sono stati nominati cardinali di ogni parte del mondo, c'è una pianta più ampia e generale che rappresenta i confini del mondo.

Verso la prima fumata: il giuramento

Gli occhi sono puntati sui passaggi che porteranno all'elezione e alla cosiddetta fumata bianca. Nel primo giorno di conclave, dopo l'ingresso in cappella Sistina i cardinali prendono possesso del posto assegnato. "Poi viene invocato lo Spirito Santo e i cardinali emettono il loro giuramento davanti a Dio e agli altri cardinali. Giurano di mantenersi alle regole e di votare secondo coscienza cercando di compiere la volontà di Dio", spiega monsignor Ganabano.

Un ago puntato sulle schede

E' ancora il monsignore, a Primocanale, a spiegare i vari passaggi e le curiosità: "Dopo l'invocazione e il giuramento ci sarà l'extra omnes, il maestro delle celebrazioni dirà "fuori tutti" e da lì inizierà la prima meditazione e le prime due votazioni che porteranno alla fumata "che probabilmente sarà nera". A ogni votazione ogni cardinale si muove dal suo posto tenendo alta la scheda e davanti ai delegati e ai segretari dice: "ho votato secondo coscienza e volontà in nome del signore" e mette la scheda nell'urna. Nello spoglio l'incaricato con un ago punterà la parte dove c'è scritto "eligo" e man mano legherà tutte le schede che più saranno bruciate. Dopo lo spoglio, se un candidato avrà preso più voti in assoluto, allora quello sarà il nuovo Papa".

Le votazioni

Due votazioni al mattino e due al pomeriggio: a mezzogiorno la fumata del mattino e verso serra quella del pomeriggio, tenendo conto che se nell'arco di mezzo mattino o mezzo pomeriggio dovesse esserci un voto favorevole, allora la fumata sarà intorno alle 1030 o intorno alle 5 del pomeriggio. Questa la struttura delle votazioni. Fino all'attesa fumata bianca. 

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