Non potrà essere rivoluzione, perché i margini di manovra a gennaio non sono illimitati. Ma attendersi corposi interventi nel cosiddetto mercato di riparazione è il minimo. Il Genoa e una rosa intanto da sfoltire e, di rimbalzo, poi da rimpolpare per mettere un po’ più in condizione De Rossi di schierare il 3-5-2, oltre a qualche auspicabile variabile.
Soltanto Jeff ha garanzie di giocare
Un discorso che riguarda anche diversi Under 21 fino a questo momento impiegati col contagocce o anche meno. E’ il caso dei tre canterani rossoblù Fini, Ekhator e Venturino, a cui si aggiunge Cuenca. Quattro ragazzi di proprietà del Genoa il cui valore di mercato rischia di scendere in maniera sensibile se non si riuscirà a farli giocare e, di rimbalzo, a valorizzarli. Dei quattro, in questo momento soltanto Jeff sembra avere qualche garanzia d’impiego nello scacchiere di De Rossi. Niente di clamoroso, sia chiaro: al momento le gerarchie lo indicano come prima alternativa a Colombo, davanti a Ekuban.
Più complicate le altre tre situazioni. Dopo Bergamo De Rossi ha speso parole di elogio per Fini: questo cambierà qualcosa nelle prospettive a breve di Seydou, che peraltro attende ancora di giocare il primo minuto in campionato? Venturino e Cuenca sono addirittura finiti in fondo alle rotazioni, per loro contro l’Atalanta solo una manciata di minuti. Prima, nelle prime 13 giornate, panchina praticamente fissa.
La premessa è che tutti e quattro devono giocare. Se non qui, altrove. Perché soprattutto a vent’anni non puoi startene sistematicamente in panchina a guardare gli altri in tutti i fine settimana. Legato a doppio filo, c’è il discorso economico: per puntellarlo, ovvio che devi metterti in mostra. Altrimenti il deprezzamento sarà automatico.
Marcandalli e Otoa: cosa può succedere
In parallelo, a proposito di gioventù, merita una sottolineatura anche una situazione molto particolare e delicata in difesa. Il Genoa ormai da agosto prende tanti, troppi gol. Per questo, si vede ridurre drasticamente quasi tutti i margini d’errore. Che fare con Marcandalli e Otoa, difensori alle prime armi in serie A, in un reparto peraltro ridotto all’osso a livello numerico? Puntare su di loro come titolari, considerarli come seconde scelte in caso di uno o due arrivi in gennaio o valutare altre strade? A Villa Rostan anche questo discorso è sul tavolo.