Il calcio italiano piange Sidio Corradi, storico attaccante che ha legato indissolubilmente il suo nome al Genoa. Un giocatore di grande cuore, simbolo di determinazione e attaccamento alla maglia, che ha accompagnato il Grifone in una delle pagine più significative della sua storia. Capelli biondi lunghi, maglietta sempre fuori dai pantaloncini, Corradi veniva spesso chiamato “ il George Best del Grifone” perché in effetti ricordava anche nel modo di stare in campo l’eccentrico attacca tante nordirlandese. "Avevo un amuleto, un tifoso me lo regalò, e io lo mettevo dietro un palo della gradinata Nord, una faccia d'angelo con due ali. Nella partita contro il Prato feci due gol, e non ho mai smesso di fare quel rito ad ogni gara in casa" raccontava spesso.
Il “George Best del Grifone”: un'icona di cuore e talento
Corradi, nato a Porto Ercole il 7 novembre 1944 (stessa data di Gigi Riva) , aveva esordito giovanissimo in Serie A con il Bologna, nella stagione 1963-64. Quell’unica presenza fu sufficiente per entrare di diritto tra i vincitori dello scudetto con i rossoblù emiliani. Dopo un passaggio al Lanerossi Vicenza, senza troppa fortuna, nel 1966 approdò al Cesena, dove lasciò il segno con 27 reti in tre campionati.
Esordio e scudetto: gli inizi al Bologna
La sua carriera proseguì al Varese, contribuendo alla promozione in Serie A, ma fu con il trasferimento al Genoa che Corradi trovò la dimensione ideale. Arrivato in rossoblù nel momento più difficile, con la squadra retrocessa in Serie C, divenne uno dei grandi protagonisti della risalita fino alla Serie A del 1973.
"Mister Arturo Silvestri, detto Sandokan, ci disse subito “In 3 anni vi porto in Serie A”. Detto fatto, vincemmo la C1 (70/71), facemmo un anno di B (71/72), e vincemmo la B (72/73) con sole 3 sconfitte in 38 partite. Furono anni stupendi anche quello della C: ricordo le 1500 persone sulla nave di ritorno da Porto Torres, e le altre 1500 che ci aspettavano sul molo di Ponte Parodi: sensazioni da pelle d'oca ancora oggi” raccontava.
Con il Grifone giocò fino al 1977, restando simbolicamente in rosa anche nell’ultima stagione, nonostante non fosse mai sceso in campo.
La leggenda rossoblù: la risalita del Genoa con Corradi
Corradi rimane nella storia come uno dei pochissimi giocatori ad aver segnato con il Genoa in Serie A, Serie B, Serie C e Coppa Italia: un primato condiviso solo con Marco Rossi, altra bandiera rossoblù.
Conclusa la carriera da calciatore, Corradi non si è mai allontanato dal mondo del calcio e dal suo Genoa. Entrò infatti nel settore giovanile, dove ha contribuito alla crescita di tanti ragazzi, fino ad assumere la guida della Primavera nella stagione 2010-2011, raccogliendo l’eredità di Luca Chiappino. Nel settore giovanile resti ben 42 anni come istruttore.
Nell’aprile dello scorso anno esaudì il suo desiderio di fare una foto davanti davanti alla Nord dove per l’occasione c’era uno striscione : “Sidio Corradi Genoano Vero“.
Con la sua scomparsa, il Genoa e tutto il calcio italiano perdono non solo un ex giocatore, ma un uomo che ha rappresentato passione, sacrificio e amore per lo sport. Questa sera i rossoblù impegnati al Ferraris contro il Lecce per l'avvio del campionato, osserveranno un minuto di silenzio in ricordo del bomber.
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook