Vai all'articolo sul sito completo

Anteprima Calcio del 20 ottobre 2023 tutte le notizie di Genoa, Sampdoria e Spezia

 

 

Ospite a Gradinata Nord il tecnico della Primavera Alessandro Agostini ha fatto il punto a ruota libera sulla sua esperienza in rossoblu con i “Grifoncini” che sono tornati nel maggio scorso nella serie A della categoria: "Giornata indimenticabile il 6 maggio per la festa per il ritorno in A del Genoa di Alberto e per la Primavera. Io presi il posto di Gilardino che andò in prima squadra e fece l’impresa. Io non toccai nulla di quella Primavera che Alberto aveva lanciato. Ho cercato - dice Agostini sorridendo - di fare meno danni possibili e siamo stati promossi". Il mister si sofferma sull’ambiente del Genoa che si respira nel suo in insieme: "Anche se sono qui da poco tempo, ho percepito entusiasmo e appartenenza. Le strutture e un centro sportivo per allenarsi sarebbero un valore aggiunto straordinario, ma quello che abbiamo mi va bene". In campionato dopo l’ultimo o successo sul Bologna consegna una squadra a centroclassifica.

Forse manca qualche punto? "Sono certo che con i ragazzi li andremo a prenderli". Ora la Juventus: "Sarà una partita molto difficile – spiega mister Agostini – il nostro Cissé del Borussia Dortmund è un ottimo giocatore, deve migliorare taluni aspetti come ogni giovane ma se riusciremo a correggerli avrà futuro. A livello di preparazione della partita tra prima squadra e Primavera ci sono poche differenze: c’è l’analisi delle proprietà individuali e di squadra dell’avversario e l’organizzazione della fase di non possesso per non subire le qualità opposte. É quasi uguale, ciò è positivo per instradare più rapidamente i giovani".

Tra la Primavera e il Genoa dei grandi c’è ovviamente un rapporto intenso: "C’è comunicazione con Albero Gilardino ma non sul piano tattico, non mi ha mai imposto un modulo, bensì per parlare dei giocatori che gli possono interessare" Agostini racconta il suo modulo tattico: "Noi giochiamo con il 4-2-3-1 ma in Coppa Italia, ad esempio, abbiamo giocato con la difesa a tre: i ragazzi devono avere più conoscenze. Per come vedo io il calcio, penso che il 4-4-2 sia un modulo più adatto a difendere, che ad attaccare". Ma oltre alla tattica a c’è di più: "Il nostro obiettivo è soprattutto quello di far crescere i ragazzi, di educarli e di prospettate a loro una carriera, ma con rispetto e sacrificio. E devo dire che con questo gruppo non ho problemi perché stanno facendo bene".

Anteprima Calcio del 18 ottobre 2023 tutte le notizie di Genoa, Sampdoria e Spezia

 

 

Vasquez e De Winter sono attesi al Signorini e per Gilardino restano tre giorni per preparare la trasferta con l’Atalanta. Se Badelj ha recuperato c’è ancora riserbo su Strootman e soprattutto su Retegui che corre ma non è più rientrato in gruppo dopo il match di Udine in cui si fece male al ginocchio. Era l’inizio di ottobre e da quel giorno il bomber rossoblu non ha più fatto un allenamento con i compagni. Retegui sente ancora dolore e lo staff medico non può e non vuole rischiare nulla.

Si pensava che la sosta potesse risolvere il problema ma non è così. Gli accertamenti non hanno dato esiti negativi, ma Mateo resta in dubbio anche per Bergamo. Si seguirà l’evoluzione nelle prossime ore. Intanto c’è un problema in più per Gilardino. Il caso scommesse ha fatto arrabbiare Dragusin che è finito sulla stampa perché ha prestato dei soldi all’amico Fagioli finito nel mirino della giustizia per aver scommesso in modo illecito. Il difensore romeno del Genoa l’ha presa male anche se lui non c’entra nulla.

Anzi ha prestato del denaro a un amico in difficoltà che ha promesso di restituirgli il prestito. È intervenuto anche l’agente di Dragusin Florian Manea per tranquillizzare il difensore rossoblu: "Dragusin non è colpevole, di nulla. Ha aiutato Fagioli, ma sta storia l’ha fatto arrabbiare. Ora Dragusin deve solo pensare a giocare perché sta facendo davvero una grande stagione col Genoa e con la sua Nazionale".

Niccolò Fagioli per il caso scommesse si è autodenunciato e ha patteggiato sette mesi di squalifica e poi dovrà scontare anche altri cinque mesi di rieducazione. Dovrà seguire un piano terapeutico e farsi testimonial in almeno dieci incontri decisi dalla Federcalcio nella lotta contro la ludopatia. Nella confessione alla procuratore Chine’ escono anche parole drammatiche da Fagioli: "Ho pianto per i debiti, ho chiesto soldi ai compagni e amici perché ero disperato. Ero minacciato da sciacalli che mi dicevano che mi avrebbero rotto le gambe", ha detto nel suo lungo sfogo dopo essere stato travolto dalle scommesse che lo hanno portato a debiti per circa 3 milioni.

"Piangevo in panchina nella partita col Sassuolo perché avevo questo peso. Inizialmente avevo 250 mila euro da dare. Poi mi sono trovato un debito enorme". Per questo si è rivolto anche ad amici calciatori come Gatti della Juve e Dragusin del Genoa chiedendo dei soldi che gli hanno prestato: "Restituirò tutto, mi hanno aiutato". Inoltre Fagioli ha detto: "Fu Tonali a dirmi di scommettere su un sito illegale. Ho scommesso su tutto, anche sul Toro e sul Milan, ma non ho mai scommesso sulla Juve". Tornerà a giocare a fine stagione dal 18 maggio.