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Sanità

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di Tiziana Oberti

Dall'azienda sanitaria regionale unica affidata a un supermanager, alla regia unica degli ospedali genovesi, all'annuncio dell'ospedale di Erzelli pronto nel 2029 fino al numero 116117 per le cure di bassa intensità al via entro aprile in tutta la Liguria. Parola d'ordine razionalizzare le risorse per essere vicino ai cittadini non solo ai malati. E' stato un presidente Bucci a 360 gradi quello che a Terrazza Incontra, format ideato dal presidente di Terrazza Colombo Maurizio Rossi, ha presentato la riforma della sanità che è stata poi approvata in giunta.

Nelle prossime settimane sarà discussa in commissione con l'obiettivo di approvarla in consiglio regionale a fine dicembre. Bucci ha chiesto anche alla minoranza di partecipare con proposte migliorative per un progetto bipartisan. L'opposizione non ha atteso a lungo per farsi sentire bocciando la riforma e annunciando una controproposta nei prossimi giorni.

Un'unica azienda sanitaria regionale

Al centro della riorganizzazione c’è la nascita di un’unica azienda sanitaria regionale, affidata a un super manager, per gestire in maniera coordinata tutte le strutture liguri. Cambieranno così i ruoli delle Asl, mentre il cittadino potrà trovarsi di fronte a servizi più semplici e integrati. E a Genova si punta a mettere sotto un’unica regia ospedali storici come Galliera, Villa Scassi e il Policlinico San Martino, quest’ultimo IRCCS di rilievo nazionale. "Un passo fondamentale - ha spiegato Marco Bucci - per ridurre duplicazioni e migliorare l’efficienza", ma anche una sfida complicata da affrontare vista la forte identità e le diversità degli enti".

Un altro nodo cruciale riguarda la centrale unica del 118, non mancano però dubbi e preoccupazioni su come questa accentramento potrà mantenere o migliorare i tempi di risposta, punto decisivo per la sicurezza dei cittadini. Martedì scorso intanto è partito il primo accorpamento: la centrale del Tigullio a Genova.

Liste d'attesa breve entro 10 giorni: il 90% trova posto

Le liste di attesa restano il punto dolente della Sanità anche se sulle richieste brevi (entro 10 giorni) i numeri di chi ottiene una risposta nei tempi sfiora il 90%. La Regione ha introdotto incentivi per ridurre i ritardi sulle prestazioni brevi, con sanzioni per chi non si presenta agli appuntamenti, ma la domanda resta alta e spesso non appropriata. Fondamentale un dialogo più stretto con i medici di medicina generale per gestire al meglio le prenotazioni e contenere gli spostamenti fuori regione, un fenomeno che penalizza il sistema locale e mette sotto pressione strutture e personale.

Su questo, e sull'appropriatezza delle ricette Bucci ha spiegato: "Stiamo lavorando anche con software specifici a disposizione dei medici di medicina generale che automaticamente controllano la ricetta e guardano se per quella diagnosi è valida o no. Possono, a quel punto, suggerire che la ricetta non è appropriata. La struttura sanitaria deve essere in grado di poter soddisfare le persone senza liste d'attesa: siamo riusciti ad arrivare per le B, per chi deve essere visto entro dieci giorni, a una lista d'attesa del 9, massimo 10%, che è la percentuale di persone che vanno sulla lista d'attesa. Pensate che inizialmente avevano picchi del 70%. Sulle altre tipologie ci aggiriamo intorno al 12, 15 e 17%".

"Servono le case di convalescenza"

"Le strutture ci sono, bisogna farle valere e farle funzionare - continua il presidente di Regione Liguria - Rsa e Case di convalescenza: noi abbiamo bisogno di queste strutture, per far sì che le persone escano dagli ospedali dove costano 1.100 euro al giorno. Bisogna portarli in una situazione a 300, 400 euro al giorno. Il nostro problema è la lunghezza della degenza: la nostra è di 14 giorni, quando dovrebbe essere di al massimo 8. Sicuramente c'entra l'anzianità dei pazienti, ma bisogna lavorarci e potremmo spostarli in strutture che, alla sanità, costano meno". 

"L'ospedale di Erzelli a fine 2029"

"Prima della fine del mio mandato ci sarà l'ospedale di Erzelli" ha spiegato il governatore. "Il problema più che tecnico è burocratico: in due anni e mezzo l'ospedale si può fare. La parte edilizia si fa in quel tempo ma serve pronta la parte burocratica e gli investitori. Il prossimo step sarà l'accettazione dei fondi del Piano di Prevenzione e Investimento per la sanità o la gara, se ci fossero finanziamenti pubblici".

"Entro marzo 2026 aperte tutte le 32 case di comunità"

"Entro marzo 2026 le 32 case di comunità saranno aperte" ha spiegato Bucci. Sul tema è intervenuto l'assessore alla sanità della Liguria, Massimo Nicolò: "La prossima che apriremo sarà alla Spezia ma da Ponente a Levante ce ne sono già 16 funzionanti. Dentro a queste strutture i cittadini trovano non soltanto i medici di famiglia e gli specialisti ambulatoriali, ma anche gli infermieri di comunità. Noi abbiamo un servizio che si basa sul lavoro di questi professionisti, che sono lo scheletro della sanità territoriale, ovvero l'assistenza domiciliare integrata: gli infermieri vanno nelle case delle persone a svolgere quelle prestazioni di bassa gravità che, se non venissero fatte a casa, costringerebbero le persone a spostarsi. Prelievi di sangue, medicazioni e cateterismo. Oltre a questo, nelle case di Comunità c'è la possibilità di fare anche - non in tutte - diversi esami, una mano in più al sistema delle liste d'attesa". 

"Tra dieci giorni sarà attivo il numero 116117 a Lavagna"

Ma chi è che indirizza i cittadini verso le case di comunità? Per Bucci la risposta è chiara: "Oggi tu chiami il 112 anche se sei consapevole che la cosa che hai non è grave, mentre si dovrebbe poter chiamare il 116117: così si gestisce meglio il flusso dell'emergenza. Se lo gestione è prima, durante la gestione della chiamata, non si finisce per sette ore su una barella al pronto soccorso perché non si è gravi". 

"Il 116117 è il numero per la bassa complessità, che si chiama quando si hanno problemi non gravi. Tra dieci giorni verrà attivato a Lavagna" continua l'assessore Nicolò. "Al telefono verrà fatto un piccolo triage per cui si verrà aiutati a capire che cosa è meglio fare". 

"Per l'ospedale di Taggia l'anno prossimo sarà decisivo"

"A Taggia abbiamo avuto qualche proposta di interesse da parte di alcuni privati per Private Partecipation in Infrastructure cosa che stiamo analizzando molto concretamente perché ci permetterebbe di superare i problemi che stiamo avendo con l'Inail" spiega Bucci. "Vedremo come andrà, per adesso abbiamo finanziamenti pubblici: l'anno prossimo sarà un anno decisivo". 

Il rapporto pubblico-privato nella sanità ligure

"Quello che è importante è capire che il cittadino ha un rapporto con la sanità pubblica, a prescindere di chi è che fisicamente eroga il servizio. Un altro discorso è chi utilizza la sanità privata senza passare dal pubblico, che è una scelta del paziente. Attraverso l'offerta pubblica o attraverso il pubblico di un soggetto privato - spiega Bucci -: così possiamo garantire cure all'altezza per tutti. Voglio sottolineare, per chi combatte contro il privato, che tutti i nostri medici di medicina generale sono tutti privati convenzionati. È esattamente lo stesso rapporto che si ha invece con qualsiasi ambulatorio privato, cosa che invece viene criticata". 

I fondi per la Liguria e l'aumento del Governo 

"Intanto è importante specificare che quando il Governo decide di aumentare il fondo sanitario, noi vogliamo che l'aumento avvenga anche in Liguria. Se il fondo aumenta del 2%, i fondi per la Liguria devono aumentare del 2%" ha detto Bucci. "Grazie al lavoro del direttore Bordon e dell'assessore Nicolo' per il 2025 e il 2026 posso dire che da Roma avremo a disposizione più fondi rispetto al 2024.

Per il 2026 posso annunciare uno studio dell'Università sui costi degli anziani sul sistema sanitario e sull'anzianità remota. Cosa vuol dire avere una certa parte di popolazione anziana lontana dai centri abitati? Anche questo va rispettato e messo in conto e per questo verranno riviste con questo progetto dell'Università".

Il nuovo ospedale Galliera

"Stesso identico problema di quello di Taggia: c'è l'Inail con i fondi, pronti, e i soldi per il Galliera stanno lì dentro - conclude Bucci -. Per questo stiamo lavorando per trovare l'accordo per poter sbloccare quei fondi, abbiamo comunque aperto anche al Ppi (Private Partecipation in Infrastructure)".

Il messaggio di Bucci a cittadini e lavoratori della sanità 

"Il mio messaggio ai cittadini e a chi lavora nella sanità: noi lavoriamo per una sanità che sia rispondente all'alta qualità di vita della Liguria. Non avviene in un giorno, lavorando tutti insieme. Ricevo mail ogni giorno: c'è chi si lamenta e chi invece è sorpreso. Quindi dico: continuate a mandare messaggi e mail per raccontarci le vostre esperienze, perché così continueremo a migliorare la sanità della Liguria. E ai lavoratori dico: lavoriamo anche per gli stipendi, per le possibilità di carriera di tutti e vi chiedo di avere un po' di pazienza, non sarà tutto perfetto e quando sarà così ditelo".

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