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Sanità

Tre anni fa nello spogliatoio del Villa Scassi di Genova. Il suo racconto a 'People'
3 minuti e 6 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

 

"Mi ha spintonato, mi ha aggredito sbattendomi contro il muro dello spogliatoio ma per fortuna sono riuscita a scappare e a chiedere aiuto ai colleghi". Così Alessandra Bianco, infermiera del pronto soccorso dell'ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena, ha raccontato la violenza che ha subito tre anni fa durante la puntata di 'People - Cambia il tuo punto di vista' dedicata alla professione infermieristica.

"Più di una volta ho subito violenza, soprattutto verbale, ma quell'episodio di violenza fisica è stato particolare e mi ha segnato parecchio - racconta - era una notte come tante, quando un utente che conoscevo mi ha detto di rimanere con lui, io ho detto di no che dovevo andare a cambiarmi mi vado a cambiare e poi ritorno, lui però mi ha minacciata, mi ha detto che se me ne fossi andata, me l'avrebbe fatta pagare". E così è stato.

L'aggressione nello spogliatoio

La voce di Alessandra si rompe nel ricordare l'aggressione di quella notte di tre anni fa: "Sono andata a prendermi la divisa, sono arrivata nello spogliatoio e, me lo sono trovato davanti e mi ha letteralmente attaccato al muro - prosegue - mi ha spintonato, mi ha aggredito, sono riuscita a scappare fortunatamente e a chiedere aiuto ai colleghi".

Si commuove Alessandra parlando di quella aggressione: "Quella notte non sono smontata, non sono andata a casa perché ho due figli e andare a casa con la paura non era giusto per loro".

Da quel momento, la paura di entrare nello spogliatoio da sola è stata tanta, tanto che per molto tempo ha evitato di farlo, nonostante le misure di sicurezza adottate, come i tastierini numerici per rendere quella zona più sicura. Nonostante tutto, il lavoro in pronto soccorso continua a darle soddisfazioni: "Il mio lavoro continua a piacermi, il pronto soccorso ti dà tanto, ti segna, è vero, ma ti dà anche tantissime esperienze positive".

"In tanti denunciano e c'è più consapevolezza"

Riflettendo sulla violenza subita, l'infermiera sottolinea come "aggressioni a sanitari sono un reato, ma in quel momento non interessa a nessuno tuttavia le cose pian piano stanno cambiando, forse perché tanti di noi hanno denunciato. Da un fenomeno più nascosto, del quale ci si vergognava, si sta passando a una consapevolezza maggiore".

"Se un paziente mi aggredisce, posso capire la sua ansia, l'ansia del parente, ma non devo giustificarla - conclude - la comprendo, cerco di supportarla, ma non la giustifico, il fatto di aver capito che non va tollerata questa cosa forse sta portando a tanti cambiamenti".

Aumentano le aggressioni agli infermieri in Liguria: 800 episodi nel 2024

Negli ospedali liguri, il 2024 ha segnato un preoccupante aumento delle aggressioni ai danni degli infermieri, con circa 800 episodi denunciati. Le vittime sono principalmente donne, che subiscono violenze verbali e fisiche, tra cui sputi, schiaffi e molestie, spesso ripetute nel tempo.

Secondo gli operatori sanitari, la causa principale risiede nel sovraccarico dei reparti di emergenza e nella carenza di personale, fattori che allungano i tempi di attesa e aumentano la tensione tra pazienti e familiari. Inoltre, la presenza di persone in stato di alterazione, dovuta a sostanze o condizioni psicologiche, complica ulteriormente la gestione degli interventi.

Gli infermieri chiedono maggiori tutele, interventi più efficaci delle forze dell’ordine e un potenziamento della sanità territoriale per ridurre le criticità che generano queste situazioni. La richiesta è anche di una comunicazione più umana e di un impegno istituzionale concreto per garantire sicurezza e dignità a chi assicura le cure quotidiane.

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