Mentre la nuova Agenzia dei porti pare pronta a decollare, già lunedì in Consiglio dei ministri, Primocanale apre un dibattito su questo provvedimento che fa parte di una revisione della legge 84/94 dei porti di cui da anni si discute. L'obiettivo del Governo è quello di centralizzare, costituire una "rete portuale nazionale" con una "visione strategica unitaria, potenziando l'intermodalità e il raccordo con le reti di trasporti europee".
Che cos'è l'agenzia "Porti d'Italia S.p.a."
La nuova società per azioni sarà interamente pubblica, partecipata al 100% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e opererà in stretto raccordo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il suo ruolo principale sarà quello di realizzare i grandi investimenti infrastrutturali strategici per il paese. Chi deciderà quali sono le opere da realizzare e finanziare? Il Ministero dei Trasporti con apposito decreto e finanziate con un accordo di programma. Porti d'Italia sarà la stazione appaltante e gestirò la realizzazione degli interventi anche con collaborazione tra pubblico e privato. Le 16 Autorità portuali non verranno soppresse ma potrebbero vedere revisionati i loro ruoli.
La prima che interviene sul tema, indicato come una priorità, ancor prima che glielo chiediamo, è la Cisl, con il segretari generale della Fit Liguria, Mauro Scognamillo.
"Le Autorità portuali non devono essere prevaricate"
"Noi sappiamo che il porto è uno dei vettori principali della città e come tale io credo che debba essere rispettato ed avere conseguentemente un'Autorità di sistema portuale che possa governare tutti quelli che sono i processi in ambito territoriale. E' evidente che la nuova ipotesi al vaglio della legge del creare un'agenzia che gestisca dall'alto tutte le cose può avere un suo senso, ma noi pensiamo e crediamo veramente che le Autorità di sistema debbano avere un'autonomia, non possono essere prevaricate, non possono essere sostituite.
"Va bene una agenzia garante che controlla"
Quindi noi auspichiamo che se ci deve essere un garante che dall'alto verifica e controlla che tutte le cose possano andare per il meglio, non siamo contrari, siamo contrari ad avere invece una situazione diversa dove la gestione diretta potrebbe essere fatta direttamente da Roma".
"Le vertenze sarebbero più difficili da gestire"
Scognamillo porta l'esempio di vertenze, con l'Autorità di sistema portuale, come quella recente del terminal Spinelli o i rapporti costanti della Culmv con l'Authority: "Riuscendo a gestirle e discuterle da Genova abbiamo trovato le soluzioni migliori, immagini se avessimo dovuto raffrontarci con Roma ed essere di supporto, come prevede il nostro ruolo di organizzazioni sindacali".