Prosegue il nostro viaggio di approfondimento sulla tassa sui passeggeri di traghetti e crociere in transito a Genova, che il Comune di Genova potrebbe introdurre nei prossimi mesi e che sta facendo infuriare gli operatori del settore e l'Autorità portuale (che gridano al rischio fuga di navi da Genova) mentre dall'altro lato, un lato non meno importante, sta raccogliendo il plauso dei cittadini che vivono nei quartieri sopra il porto e che la vedono come una possibilità per investimenti indirizzati alla vivibilità del quartiere.
Tra le voci controcorrente, nel settore portuale, spicca quella di Piero Lazzeri, amministratore delegato dell'agenzia di spedizioni Gimax International.
"Premetto che non è una novità neanche per i passeggeri: a Barcellona si pagano sette euro, loro addirittura hanno il problema opposto, vorrebbero addirittura adesso aumentarli quei sette euro perché hanno talmente tanto turismo che non ne possono più, quindi vogliono un po' limitarlo. Noi non abbiamo questa situazione, anzi sono i stra-benvenuti a Genova i turisti, ci hanno fatto riscoprire finalmente che siamo davvero una città turistica e viene molto apprezzata anche dai croceristi che vengono e magari stanno giustamente appena un giorno.
"Ridicolo pensare che per tre euro a passeggero una nave abbandoni un porto"
Quindi alla fine dei conti non ci trovo niente di strano che venga richiesto il pagamento di una fee, di una tassa, come in quel caso. Certo è ridicolo, quando io vedo che per tre euro la nave prende e se ne va, ma no, cerchiamo di essere seri, credo che la nave vuole gestire queste situazioni ha tutte le ragioni perché poi è una cosa che in qualche modo li vede coinvolti, se vogliamo veramente arrivare in fondo e ottenere quello che alla fine dei conti il Comune ha in mente.
Quindi secondo lei non allontanerebbe le navi da crociera dal porto?
Io non credo proprio che allontanerà niente, le faccio un esempio banale: un po' di anni fa ricordo, ero anche in Autorità portuale all'epoca, fu richiesto un contributo alla merce per ristrutturare la sezione di Passo Nuovo, c'era bisogno di denaro, non si sapeva come averlo perché la coperta è sempre stata corta, anche negli anni passati, lo è oggi e lo sarà domani, e quindi fu applicata una tassa su ogni contenitore e grazie a questo passaggio venne fatta un'opera buona, dico io, perché poi è chiaro che serviva anche a noi, perché il Passo Nuovo evidentemente c'era la Dogana, noi viviamo poi di quelle operazioni lì. Certo bisogna coinvolgere le associazioni di categoria pesantemente, se no si rischia di inficiare il risultato".