
Continua a far discutere a Genova l'intenzione dell'amministrazione comunale di introdurre una tassa per i passeggeri del porto. Ieri il duello a distanza tra il presidente del'Autorità Portuale Paroli e la sindaca Salis che di fatto riassume un po' quelli che sono i due grandi schieramenti: da una parte il mondo del porto e dall'altra la città. Il dibattito accesso ormai da qualche giorno da Primocanale oggi si impreziosisce del parere del noto spedizioniere Piero Lazzeri, socio della Gimax e già presidente di Spediporto, che ci ha inviato questo testo che pubblichiamo integralmente.
Alta tensione tra Secolo e Salis per la tassa sui crocieristi. Chi ha ragione?
"La proposta di introdurre una nuova tassa per i passeggeri in imbarco e sbarco nel porto di Genova – con esenzione per i residenti – sta suscitando un vivace confronto nel mondo portuale e marittimo. Secondo alcuni operatori del settore, tuttavia, non si tratterebbe di una misura realmente in grado di modificare i flussi delle compagnie crocieristiche. La storia del porto di Genova, infatti, mostra che nel tempo sono già stati applicati alcuni prelievi legati alle attività portuali, come avvenuto anni fa con i contenitori.
La novità odierna, quindi, si inserirebbe in una prassi già sperimentata. Guardando ai principali scali europei, Genova non sarebbe un caso isolato: Barcellona applica attualmente una tassa pari a 7 euro per passeggero e sta meditando di aumentarla, mentre in alcuni porti greci il contributo può arrivare fino a 20 euro. Una comparazione che ridimensiona le preoccupazioni sulla possibile fuga delle compagnie verso altri scali del Mediterraneo.
Tassa sui crocieristi, ora è duello Paroli-Salis
Secondo gli addetti ai lavori, i passeggeri difficilmente percepiranno un cambiamento significativo, poiché il costo verrebbe verosimilmente inglobato all’interno delle spese di viaggio già addebitate dalle compagnie di navigazione. L’abitudine a pagare oneri aggiuntivi – come già avviene nelle città che applicano contributi di accesso ai centri storici, ad esempio Venezia – rende infatti poco probabile che una tariffa di questo tipo possa influire sulle scelte del pubblico o sulla presenza delle navi a Genova.
Resta fondamentale, comunque, che il Comune e l'Autorità portuale avviino un confronto con le associazioni di categoria per definire modalità e criteri di riscossione chiari e condivisi. Al di là delle critiche, è opportuno evitare allarmismi: la misura è comunque modesta e in linea con le pratiche europee".
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