Durante Terrazza Incontra (trasmesso in diretta tv sul canale 10 e in streaming su primocanale.it e i canali social) sono stati affrontati temi cruciali per lo sviluppo della Liguria: dallo sviluppo del porto con la nuova diga foranea, al Terzo Valico, fino alle questioni legate al caos autostrade, passando per i lavori ferroviari.
La situazione delle autostrade in Liguria
L’avvocato Raffaele Caruso ha fatto un focus sul crollo del ponte Morandi e sulla situazione legata al sistema autostradale della Liguria. "Il cuore di tutte le iniziative è la tragedia del ponte Morandi, con la ricerca delle cause che hanno provocato il crollo e poi le cause remote, le radici che hanno fatto sì che quel crollo sia il frutto di un sistema malato. Voi siete stati i primi a lanciare l'allarme attorno alla situazione del Morandi. Sul fronte del processo c'è un lavoro eccezionale in corso. Questo è il processo più importante in Italia ed è uno dei più complessi della storia del nostro Paese, e il fatto che a sette anni dalla tragedia non ci sia ancora una sentenza non deve preoccuparci perché c'è uno sforzo straordinario da parte di tutti. Ora siamo nella fase delle discussioni da parte dei pubblici ministeri, fase che durerà fino al termine di settembre, poi sarà la volta delle parti civili, poi le difese e quindi le repliche, che saranno molto dibattute. La tempistica è che si arrivi all'ottavo anno dalla tragedia con la sentenza di primo grado".
I comitati del Morandi hanno presentato un nuovo esposto ipotizzando il reato di "frode in pubbliche forniture" commesso ai danni del Governo quando Autostrade per l'Italia è passata a Cassa Depositi e Prestiti. È infatti stata rilevata, spiega Caruso, una "divisione dei dividendi superiore a quella che era possibile. Questa situazione ci avrebbe dovuto far pensare a una reazione dello Stato importante e in effetti all'inizio si è parlato della revoca della concessione, ma poi questa non c'è stata con la vendita alla cordata capeggiata da Cassa Depositi e Prestiti. In tutto questo - spiega Caruso - il sistema più delicato è l'atto che ha permesso il terzo atto aggiuntivo, che rovescia le cose e legittima una bassa patrimonializzazione, legittima una possibilità di ricorso al debito, legittima un'elevata distribuzione dei dividendi. Tutto questo ci fa insinuare il dubbio che questo atto aggiuntivo sia viziato dalla necessità di chiudere la trattativa e di chiuderla in un certo modo. Questa è una società che aspetta di chiudere con dei dividendi elevati, ma evidentemente non è così forte e solida, e con un maggiore indebitamento possibile rispetto al 2013. C'è poi un secondo elemento: viene fatta una richiesta di revisione ad Aspi con cui vengono richiesti 22 miliardi ulteriori e aggiuntivi rispetto a quanto prima previsto. Il ministero reagisce creando una commissione che specificatamente esamina questa richiesta e arriva a una definizione di 22 miliardi che sono il frutto di continui rinvii nel tempo degli investimenti e delle manutenzioni straordinarie, che sono però, e lo dice la commissione stessa, non noi, nient'altro che le manutenzioni ordinarie disattese. C'è quindi un trasferimento di responsabilità che è il frutto di omissioni fatte nel tempo. Noi chiediamo alla procura di verificare se è come pensiamo noi", conclude l'avvocato Caruso.
La tavola rotonda con il confronto
Si è aperta poi la tavola rotonda a cui hanno partecipato, oltre a Maurizio Rossi, Carlo De Simone, Franco Manzitti, Maurizio Caviglia (segretario generale della Camera di Commercio di Genova), Giampaolo Botta (direttore generale Spediporto), Massimiliano Giglio (segretario generale di Assagenti), Furio Truzzi (presidente di Assoutenti Liguria), Alessandro Cavo (presidente regionale Confcommercio) e i vicepresidenti liguri di commissioni parlamentari Ilaria Cavo e Luca Pirondini.
Il primo tema affrontato riguarda la questione del Terzo Valico, con i lavori rimasti a lungo bloccati a causa della presenza di gas nelle montagne da scavare. Ad oggi non sono note date di ultimazione dei lavori. "In questo periodo il nostro territorio avrebbe bisogno di una serie di interventi per aiutare le realtà commerciali in attesa che il Terzo Valico sia pronto", spiega Caviglia. "Genova non deve diventare un porto di trasferimento, qui deve restare. È fondamentale che il porto si adegui anche sotto l'aspetto dei servizi", precisa Botta di Spediporto. "Le merci devono restare qui, essere lavorate. Dobbiamo essere consapevoli che la vera ricchezza sta nella lavorazione, serve oltre a un piano delle infrastrutture anche la capacità delle istituzioni, degli enti e delle associazioni di categoria interessate a un piano dei servizi". "Noi possiamo insistere", spiega la vicepresidente della commissione attività produttive, Ilaria Cavo. "Dobbiamo essere presenti, monitorare in continuazione". Maurizio Rossi spiega la sua proposta per permettere di alleggerire il traffico autostradale della Liguria vietando ai camion che non devono fermarsi in Liguria di passare nel nodo autostradale genovese. "La nostra autostrada non può reggere la quantità di mezzi pesanti in aumento, in previsione anche dell'incremento dei traffici portuali. Servono delle aree buffer, è tempo che lo dico. Faccio le proposte ma poi restano nel silenzio generale".
Massimiliano Giglio: "Il tema della infrastrutture digitali è fondamentale, se ne parla forse poco perché ritenuto argomento anche difficile da spiegare e capire. Servono a mettere in connessione tutti gli operatori del porto, ne veniamo da un sistema italiano dove c'è stato un fallimento epocale perché si voleva portare un livellamento delle capacità digitali delle imprese che non ha funzionato. Ora si sta cambiando rotta attraverso anche sistemi federativi. Assagenti con Spediporto partecipa ad un'azienda che di fatto gestisce i pcs del porto di Genova, una sorta di gestionale. Ogni anno vengono digitalizzati circa 10 milioni di documenti. Le autorità portuale e le associazioni sono in campo su questo campo, si stanno facendo enormi passi avanti perché sappiamo che vantaggi può dare la digitalizzazione".
Alessandro Cavo: "Il dato positivo è che, nonostante tutto, i turisti continuano ad arrivare, ma non si può andare avanti così. Per rendere fertile il territorio di chi vuole investire qui servono interventi. Il Terzo Valico serve anche per quello. I nuovi pendolari devono avere un treno che li porta a Milano ogni mezz'ora. Solo così potremo avere un rilancio anche per il commercio locale, che vediamo essere stanco". "Oggi, per quanto riguarda le infrastrutture, assistiamo da tempo a un continuo rinvio della data", precisa Pirondini, "ma chi investe ha bisogno di tempi certi. Guardiamo il Terzo Valico: la data di fine lavori è stata continuamente posticipata. L'aspetto bizzarro di questo Paese è che si vogliono fare opere complesse e poi non si fanno opere semplici, come ad esempio il quadruplicamento Tortona-Voghera. Sulle autostrade della Liguria non so più cosa dire: sono diventate la barzelletta d'Italia. I costi aumentano nonostante lo scarsissimo servizio, con le autostrade che davvero sembrano un videogioco".
Altro tema affrontato durante la tavola rotonda riguarda l'ipotesi dell'uso anche militare della diga di Genova in corso di realizzazione. "Partiamo col dire che non si vogliono aggredire i fondi legati agli investimenti della Difesa perché i fondi per la realizzazione dell'opera già ci sono", precisa il subcommissario De Simone. "Sarà a prescindere un'infrastruttura sensibile perché lì passeranno traffici importanti. Quello che abbiamo detto è che può essere anche un'infrastruttura utile in tempi di crisi, anche con usi che noi vorremmo tenere il più lontano possibile, ma facciamo parte di un sistema di Unione Europea e di Nato. Per quanto riguarda l'uso militare si è parlato di uso potenziale, nulla è stato deciso. Noi come tecnici abbiamo detto che questa infrastruttura è in grado di accogliere navi di tipo militare che hanno determinate dimensioni. Non sta a noi come struttura commissariale valutare questa possibilità, ma al governo. Noi come tecnici diciamo che c'è questa possibilità".
Truzzi di Assoutenti: "Io sulla proposta di stoppare i mezzi pesanti che non devono fermarsi in Liguria e di deviarli verso altre autostrade sono d'accordo e su questo scriverò alle istituzioni come associazione a difesa degli utenti, porrò il quesito e spero che mi rispondano. Serve una forte unità tra le istituzioni e le realtà del territorio. Per quanto riguarda i problemi legati ai collegamenti in treno Genova-Milano, che prevedono una serie di lavori estivi che comporteranno per un mese dei disagi, abbiamo fatto un grande lavoro per migliorare la situazione. Quello che non abbiamo ancora ottenuto è il principio che il disagio creato si paga, non è gratis. Serve uno sforzo della comunità ligure perché si vada dal ministero e si concordino delle risorse per gli indennizzi". "Sul tema dei ristori servirà creare un fondo a parte in modo da aprire un discorso reale sul tema", precisa Ilaria Cavo.
L'intervento di Franco Manzitti: "Il problema delle autostrade è mortale, tutte queste situazioni devono trovare uno sbocco politico. Ma non solo, serve uno sforzo comune da parte di tutti. Il Terzo Valico, ormai abbiamo capito non finirà nel 2026 e neppure nel 2027, vedremo quando sarà la fine lavori. Mancano due fronti per il completamento dell'opera, sicuramente la situazione del gas ha complicato di molte le cose ma la buona notizia sono i nuovi tubi che corrono in orizzontale e non in verticale come era stato prospettato all'inizio".
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook