L'ipotesi di un uso anche militare della nuova diga foranea di Genova è stato uno dei temi affrontati durante Terrazza Incontra le infrastrutture che ha fatto il punto sui diversi lavori in corso in Liguria. A spiegare l'ipotesi è stato il subcommissario Carlo De Simone: "La diga è strumento che in caso di crisi potrebbe anche consentire lo sbarco di portaerei leggere, navi Nato e di strumenti e truppe. Speriamo non serva mai ma ricordiamo c'è un programma dell'Unione europea che consente gli spostamenti di truppe e contingenti militare rapidi all'interno della stessa Europa". Lo stesso De Simone ha spiegato che si tratta al momento di un'ipotesi che come tecnici devono tenerne conto ma che poi l'eventuale decisione di attribuire un uso militare alla diga spetterebbe al Governo. A quel punto Genova, secondo il senatore del M5S Luca Pirondini diventerebbe un obiettivo sensibile ma lo stesso De Simone ha replicato che lo sarebbe comunque vista l'importanza civile dell'opera in corso di realizzazione. Per Pirondini “preoccupa sempre più la “febbre” da riarmo di Meloni e alleati: se ne stanno inventando di tutti i colori pur di ingrassare il paniere di progetti che possano avvicinare l’Italia al 5% del Pil in spese militari. Oggi il sub-commissario alla diga foranea di Genova ha gettato la maschera: anche a quest’opera, la più imponente e pesante di quelle finanziate con il Pnrr/PNC, vogliono affibbiare il fantomatico bollino “bellico”. E visti i costi elevatissimi dei lavori, nel frattempo lievitati nonostante le rassicurazioni di pochi mesi fa, ciò darà al governo una grossa mano ad avvicinare quel 5%. Con buona pace della città di Genova, che a questo punto rischia di diventare un obiettivo sensibile dal punto di vista militare". Nella tavola rotonda è intervenuta anche la parlamentare di Noi Moderati Ilaria Cavo: "Credo ci sia la necessità di un dibattito, di un confronto e di un iter parlamentare su una scelta che non è ancora stata presa. Si tratta di un tema molto sensibile che come ripeto va analizzato con tempi e modi corretti".
Durante Terrazza Incontra (trasmesso in diretta tv sul canale 10 e in streaming su primocanale.it e i canali social) sono stati affrontati anche temi cruciali per lo sviluppo della Liguria: dallo sviluppo del porto con la nuova diga foranea, al Terzo Valico, fino alle questioni legate al caos autostrade, passando per i lavori ferroviari.
La diga di Genova
Il primo tema affrontato riguarda i lavori della diga foranea di Genova. Ad analizzare la situazione è proprio il subcommissario De Simone: "Con i numerosi lavori in corso, Genova può assumere il ruolo di punto d'attracco centrale per le grandi merci in arrivo. Secondo le analisi, è stimato infattiun risparmio di 5 giorni rispetto a Rotterdam per quanto riguarda le merci provenienti da Oriente. Tra 5 anni tutto il commercio mondiale sarà su navi di lunghezza superiore ai 300 metri, per questo servono infrastrutture in grado di accoglierle. A Genova è stimata una crescita dei posti di lavoro sia nell'indotto sia nel diretto, e un sistema economico capace di generare 4,2 miliardi di incassi in termini di diritti, tasse e traffico merci. I lavori stanno procedendo e, con le tecniche costruttive adottate, stiamo cercando di terminare due anni prima rispetto alla scadenza prevista. Se ci sono tecnologie e infrastrutture, le merci sceglieranno sempre la via più veloce, e quindi Genova. In questo momento ci sono 300 lavoratori nei nostri cantieri". De Simone spiega anche che verranno utilizzati per la realizzazione dell'opera "10 milioni di metri cubi di materiale che serviranno per la diga e ne recupereremo 5,6 milioni. Questo darà la possibilità di un risparmio di circa 480 milioni di euro, con tutta una serie di minori impatti".
La relazione del commissario del porto di Genova-Savona Matteo Paroli
Il commissario dei porti di Genova-Savona e Vado, Matteo Paroli, interviene con una sua relazione: "Sono qui da poco, ma i numeri già sottolineano l'importanza dei porti della Liguria. L'obiettivo è sviluppare ulteriormente i porti di Genova e Savona. Siamo in un contesto complesso e di incertezza (per via delle dinamiche internazionali, ndr), ma certamente è anche una situazione stimolante perché in queste condizioni gli imprenditori più arguti danno il meglio di sé. Oggi è il momento di investire nella logistica, in particolare nel quadrante tra Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. La tendenza dei traffici è abbastanza stabile. Registriamo un incremento del 2% dei contenitori e del traffico passeggeri. Grande soddisfazione ci dà soprattutto il settore industriale, che ha registrato un +56%. L'obiettivo è incrementare questi numeri grazie agli incentivi, con oltre 2 miliardi di euro di investimenti suddivisi tra interventi ordinari sui porti di Genova e Savona e interventi straordinari".
Paroli parla anche delle altre grandi opere collegate, come quelle ferroviarie connesse all'ambito portuale ma non solo: "Alla fine di quest'anno sarà pronta la nuova Torre Piloti, con un costo complessivo di 20 milioni di euro. C'è poi l'Hennebique, con un intervento da 136 milioni di euro in buona parte finanziati da privati. Altro tema riguarda il settore delle riparazioni navali: i porti vivono non solo di merci, ma la blue economy è legata anche al settore delle costruzioni e riparazioni. Anche in questo comparto ci sono investimenti per oltre 30 milioni di euro, e i bacini 4 e 5 saranno consegnati a inizio 2026".
Altro tema affrontato dal commissario Paroli riguarda gli aspetti ambientali: "L'elettrificazione delle banchine portuali avrà un costo complessivo di 200 milioni tra Genova e Savona. Una volta a regime, questo sistema consentirà di spegnere la maggior parte dei motori endotermici, con un duplice vantaggio: da una parte la riduzione o l'azzeramento delle emissioni, e soprattutto la riduzione delle emissioni acustiche che, specie di notte, impattano sulla vita dei cittadini della zona. Nulla servirebbe se gli armatori privati non aggiornassero le proprie flotte, evidenza che mi sento di stigmatizzare. Anche gli armatori si sono resi conto che la parte ambientale va tutelata. Nei prossimi giorni sigleremo un accordo con Regione Liguria e Arpal che prevede un investimento di 80mila euro all'anno per installare nuove centraline utili a monitorare la qualità dell'aria. Oggi nel sistema portuale mai si sono registrati sforamenti emissivi in termini di inquinanti. Il monitoraggio ci servirà per renderlo ancora più sostenibile in termini ambientali, ma non bisogna fare allarmismi", conclude Paroli.
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