Vai all'articolo sul sito completo

Politica

5 minuti e 26 secondi di lettura

GENOVA - Il leader della Lega Matteo Salvini in visita a Genova per presentare il logo della Lega in sostegno del candidato sindaco Marco Bucci: sulla scelta del logo con la scritta Bucci, Salvini ammette: 

"E' stato scelto in omaggio a Genova, una città che più di tutte le altre ne ha subito purtroppo tante, dal crollo del ponte Morandi alla pandemia fino alla guerra. Penso che poche città nel mondo nell'arco di cinque anni abbiano subito cosi tante situazioni tanto tragiche. Genova tuttavia ha dimostrato una forza pazzesca, noi come Lega abbiamo spinto come matti il "modello Genova" sia al Governo sia al Parlamento, adesso ne parlano tutti ma ricordo che eravamo noi come partito ad insistere fortemente. Ricordo che qualcuno mi diceva "se date poteri straordinari al sindaco, se derogate dalle normative gli appalti e la burocrazia, vedrete che si verificheranno situazioni di corruzione, ritardi, tangenti, sprechi, problemi. Noi abbiamo ribadito la nostra fiducia a Bucci e dei genovesi, se non lo avessimo fatto il ponte lo avremmo visto dopo 10 anni".

Secondo lei il modello Genova può essere applicato ad altre realtà italiane?

"Il modello Genova secondo me può essere applicato ad altre emergenze italiane che aspettano una soluzione da anni. Lo dimostra il fatto che senza una tangente, senza ritardi e senza incidenti sul lavoro, da una tragedia immane, per cui qualcuno dovrà rispondere e pagare, il ponte c'è, anzi: in città sono arrivati circa 6 miliardi per il ponte ma anche per altri progetti della città, come il Terzo Valico, come la diga foranea, anche per la gronda, ahime': ogni volta che visito Genova mi imbestialisco perché c'è un'opera progettata, finanziata, pagata da privati che ancora non parte per vari ricorsi e vincoli. Il modello Genova è motivo d'orgoglio."

Bersani ha detto che sarebbe sgarbato se Bucci si appropriasse del merito per il ponte San Giorgio, mentre il M5S della Liguria si augura che non venga dimenticato Toninelli:

"Non sono solito prendermi meriti di altri, il ponte c'è grazie a Genova. Non mi interessano medagliette per risolvere problemi perché prendo già lo stipendio pagato dai cittadini, se la Lega non avesse dato poteri straordinari al sindaco, saremmo ancora qua a parlare di chi deve far cosa. A Genova c'è ancora il problema dell'ex Ilva e Fincantieri, l'acciaio è fondamentale per Genova e l'Italia, così come è fondamentale anche il tema dei trasporti: oggi partendo due ore prima sono riuscito ad arrivare a Genova e mangiare un pezzo di focaccia, per fortuna al lunedì mattina le autostrade sono ancora sostenibili nonostante le varie gincane, ma bisogna porre soluzione a questa "irraggiungibilità" della Liguria, in particolare in vista della stagione estiva"

Sulla questione delle autostrade, la soluzione del Governo è stata quella di nazionalizzarle acquistando le quote di Atlantia con un esborso miliardario. Noi come Primocanale facciamo una battaglia su questo, non pensa che sarebbe stato il caso di parlarne prima?

"Ho seguito la battaglia di Primocanale contro Autostarde, ne parlavo con il sottosegretario Edoardo Rixi. Non vorrei che a guadagnare fossero gli stessi per colpa dei quali siamo qui a parlare di questa soluzione.
Penso che si possa fare qualcosa: esiste una sorta di mentalità statalista per la quale 2è meglio se lo fa lo Stato": ci sono volte che è così e volte che non è così, pensiamo ad esempio alla scuola pubblica che su alcuni fronti è ottima, ma se in tante realtà non ci fossero gli asili privati sarebbe un problema. Tanto di cappello alla sanità pubblica ma anche in Liguria ci sono strutture private di assoluta eccellenza. Sulle autostrade ritengo che il pubblico debba fare il pubblico, ma che servano innesti e liquidità da parte di privati che vanno controllati. E penso che la partita non sia chiusa, voi come Primocanale fate bene a portare avanti la vostra lotta"

La Lega in Liguria non sta andando benissimo rispetto ai risultati sul piano nazionale: i nostri sondaggi vi danno intorno al 9%:

"Ci metterei la firma. La Lega non aveva mai governato in Liguria, dove aveva sempre governato la sinistra. Mi ricordo che 5 anni fa quando scegliemmo Marco Bucci, che all'epoca era semi-sconosciuto, e dicevamo che avremmo potuto vincere come Lega e Centrodestra alcuni giornalisti si misero a ridere, perché avevamo questa presunzione di vincere in Liguria. Oggi ce l'abbiamo fatta ed in questi anni siamo cresciuti con consiglieri, assessori, a Genova ci siamo occupati di commercio, di attività produttive, di sicurezza: quanti vigili assunti, quante telecamere accese. Sarebbe un onore essere riconfermati da genovesi e spezzini per continuare l'esperienza, l'obiettivo poi è migliorare rispetto a 5 anni fa e poi c'è sempre tempo di crescere".

Un'affermazione che viene da una coalizione, una coalizione che è stata in grande difficoltà: vorrei svelare qualche retroscena, è vero che quando la Lega metteva in discussione la coalizione lei rassicurava Giovanni Toti via WhatsApp?

"Cerco sempre di ascoltare tutti e di unire: veniamo da due anni di Covid, ora la guerra, le preoccupazioni della gente sono lo stipendio e le bollette da pagare. Girando a Recco la gente mi parlava del lavoro del figlio, della scuola, della salute, della precarietà, non della legge elettorale o dei massimi sistemi. Toti? Gli ho sempre detto che facendo il presidente della Regione, il capopartito, l'assessore alla sanità ed al bilancio anche il più bravo al mondo ha bisogno di un mano. Fare bene tutto questo in un momento cosi complicato non è facile. La lega non chiede posti in più, ma solo di coinvolgere più persone. La sanità per esempio dopo tutti questi problemi degli ultimi anni è un settore enorme, tutti i medici liguri hanno bisogno di una risposta, anche il bilancio in un momento di crisi economica cosi grande, è enorme: chiediamo solamente di coinvolgere Genova, così come ha fatto Bucci creando il Modello Bucci, che ha coinvolto tante persone che non hanno mai fatto politica"

Per Genova Bucci non è mai stato in discussione, discorso diverso invece per Peracchini alla Spezia: vi è sembrato il candidato giusto?

"Se fai il sindaco per 5 anni e vuoi far ripartire una città, hai bisogno di almeno altri 5 anni per chiudere il percorso intrapreso: non capivo chi metteva in discussione Bucci, e non capivo quelli che mettevano in discussione Peracchini.

Per quanto riguarda il partito unico, è ancora in agenda?

"Per me sì, perché più si è uniti e si lavora uniti più si è forti. Lo dimostra la battaglia che stiamo facendo in modo trasparente sul fisco, se fosse solamente una battaglia della Lega sarebbe più complicata. Se tutto il centrodestra si fermasse e rimanesse più compatto si farebbe valere sicuramente."