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Il nuovo progetto prenderà vita già dal primo gennaio 2026
2 minuti e 14 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
Consiglio regionale LiguriaL'aula del consiglio regionale della Liguria

Due giorni di full immersion in consiglio regionale per la riforma della sanità portata avanti dalla giunta di centrodestra. Oggi e domani, mercoledì 10 dicembre, doppia seduta dal mattino, con oramai a oltranza per la serata, o nottata, di domani. In via Fieschi maggioranza e opposizione discuteranno i numerosi emendamenti portati in aula. Nonostante il confronto che, presumibilmente, sarò acceso, il presidente Marco Bucci dovrebbe sigillare la sua riforma, pronta a partire già dal primo gennaio. Si tratta del disegno di legge 85: si discuterà - come si legge nella comunicazione del consiglio regionale - delle disposizioni di riordino del servizio sanitario regionale e della modifica dell'articolo 29 della legge regionale 7 novembre 2013, n. 33 (Disciplina del sistema di trasporto pubblico regionale e locale e del Piano regionale integrato delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti (PRIIMT).

La nuova riforma targata Marco Bucci 

L'obiettivo che si è prefissato il presidente Bucci, con la sua riforma della sanità, è quello di creare un modello più unificato e per farlo punta tutto su un'unica Azienda di Tutela della Salute che accorpa le cinque Asl attuali. Le strutture ospedaliere verrebbero gestite in modo unitario. Tra le novità la presenza di un direttore generale che gestirà l'Ats. Parallelamente, Liguria Salute avrà il compito di coordinare le emergenze e di gestire gli aspetti legati alla sanità, dal bilancio alla logistica, passando per i ruoli amministrativi. Non ci saranno quindi più le Asl classiche che abbiamo imparato a conoscere in questi anni, a partire dall'Asl 3, ma nascerà una nuova azienda ospedaliera metropolitana che riunirà i poli ospedalieri di Genova: San Martino, Galliera, Erzelli e Villa Scassi. Il presidente Bucci, quando ha presentato la riforma, ha ribadito che il servizio sanitario regionale sarà "più flessibile, moderno, equo, vicino ai bisogni dei cittadini, che ridurrà le liste d'attesa e che garantirà la stessa qualità di cura in tutta la regione".

La controriforma della opposizioni: non si è trovato punto d'incontro

Durante queste settimane di preparazione e presentazione, con gli incontri organizzati sul territorio da parte della Regione, si è fatta strada anche la controriforma del centrosinistra, "portata in giro con un tour per la Liguria". Secondo le opposizioni la soluzione per una sanità migliore non è l'accorpamento delle Asl e la regia di un unico direttore generale, si richiede inoltre maggior confronto con il territorio e con i sindaci, che in questi giorni hanno fatto registrare alcune perplessità. Dubbi che in realtà sono stati espressi anche da diversi Comuni liguri. Tra maggioranza e minoranza, però, non è stato trovato un compromesso per scriverla a più mani. Insomma, in aula i partiti promettono battaglia, ma nel frattempo la data da cerchiare di rosso sul calendario è quella del primo gennaio 2026, che simbolicamente rappresenterà l'inizio della rivoluzione sanitaria targata Marco Bucci.

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