Sul dibattito aperto nei giorni scorsi da Primocanale sul rischio chiusura di ponti a viadotti a Genova nel 2026 interviene l'ex assessore del Comune Matteo Campora che risponde anche alla lettera aperta che il senatore Maurizio Rossi ha scritto l'assessore Ferrante.
Egregio On. Maurizio Rossi,
In relazione al dibattito in atto circa la necessità di intervenire per mettere in sicurezza ponti, viadotti e strade, la cosa più facile sarebbe sicuramente chiedere soldi allo Stato, ma questa soluzione sappiamo non essere facile, peraltro la nostra città negli ultimi anni è stata destinataria di importanti finanziamenti governativi di cui alcuni forse rimandati indietro.
Questi finanziamenti hanno permesso l’avvio di opere importanti (pnrr, metro, infrastrutture di trasporto etc.), certo se ci fossero fondi ad hoc finalizzati non solo alle opere, ma alla manutenzione straordinaria sarebbe importante, ma si dovrebbe, sicuramente, valutare criteri legati non solo alla popolazione, ma al numero di infrastrutture e alla morfologia del territorio come ben esposto dall’on. Maurizio Rossi.
Ma se i soldi non ci dovessero essere, tenuto conto degli ingenti finanziamenti già arrivati a Genova per merito della forte e preparata struttura amministrativa comunale e dell’azione politica, si potrebbe ipotizzare un’alternativa tecnica di autofinanziamento.
Il Comune di Genova potrebbe emettere dei buoni obbligazionari comunali (BOC) garantiti anche dall’immenso patrimonio immobiliare del Comune di Genova.
L’emissione sul mercato di titoli obbligazionari è uno strumento di autofinanziamento che non può essere finalizzato a finanziare il debito ma deve essere finalizzato all’esecuzione di un’opera pubblica specifica, quindi perché non pensare ad un fondo destinato alla manutenzione di alcuni manufatti specifici.
Sicuramente il Comune di Genova con un’adeguata programmazione finanziaria potrebbe già intervenire con un programma pluriennale di interventi, essendo il bilancio del Comune di Genova capiente, con un debito sceso vertiginosamente negli ultimi anni, ma qualora ciò non fosse sufficiente, l’ente potrebbe emettere dei buoni ordinari comunali di durata ventennale finalizzati alla manutenzione, sarebbe anche un modo per verificare quanto i genovesi cittadini e imprese credano nella nuova amministrazione.
Matteo Campora*
Consigliere Regionale Presidente Gruppo Vince Liguria – Noi Moderati