Vai all'articolo sul sito completo

Politica

2 minuti e 56 secondi di lettura
di a.pop.
Il tuo browser è obsoleto.

Lunga e accesa discussione in Regione attorno alla nuova legge relativa all’organizzazione interna di Regione Liguria. A lungo maggioranza e opposizione si sono scontrate sul tema. Solo a notte inoltrata è arrivata l'approvazione dell'aula. Tre i punti cruciali contenuti nella riforma: la revisione degli organismi interni di valutazione, l'istituzionalizzazione della figura del capo di gabinetto del presidente della giunta regionale e la creazione del responsabile dell’attuazione del programma di governo. 

La lunga discussione in aula

Il capogruppo del Pd in Regione Armando Sanna ha portato in aula una sospensiva per chiedere il rinvio della trattazione tra quattro al fine di rivedere le misure potenzialmente in contrasto con le normative nazionali e definire un quadro di riforma coerente con i principi fondamentali della legislazione statale. Questo documento non funziona: prevede costi maggiori, nessun benificio per i cittadini liguri e porta con sè un impoverimento del consiglio regionale". A quel punto l'opposizione ha iniziato a presentare emendamenti utili a cambiare il testo della nuova legge: in tutto si contano circa 60 emendamenti. Ma è stata deciso di contingentare i tempi della discussione degli emendamenti: di fatto concessi dieci minuti a consigliere su tutti gli emendamenti presentati. Poi il via libera alla riforma.

“La nuova legge sull’organizzazione interna di Regione Liguria non costerà un euro in più ai cittadini - controbatte Alessandro Bozzano, consigliere regionale di Vince Liguria-Noi Moderati e presidente della prima commissione Bilancio e affari istituzionali -. Tutto ciò che è stato detto dall’opposizione in questi giorni a mezzo stampa e in aula è puntualmente smentito dal testo stesso della legge. La sinistra ha fatto riferimento a 1.8 milioni di euro di risorse necessarie all’attuazione della norma: è la cifra indicata nel testo, che però precisa anche che tali risorse sono già allocate, ossia sono già comprese nel bilncio regionale attuale". 

"Si tratta di un provvedimento in contrasto con la carta costituzionale - spiega il consigliere Pd Federico Romeo - una misura che creerà tanti problemi perchè prevede l'introduzione di funzionari politici nominati che andranno ad avere la funziona di controllare dirigenti che hanno vinto un concorso all'interno della pubblica amministrazione si va a ledere l'indipendenza e la trasparenza del lavoro dell'ente Regione Liguria".

L'opposizione: "Misura antidemocratica"

Al termine della lunga seduta l'opposizione ha diffuso una nota unitaria firmata da Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle e Lista Orlando presidente: "Abbiamo provato a cambiare una riforma antidemocratica e verticistica, ma Bucci con la sua maggioranza non ci ha ascoltato e ha anche calpestato la pluralità dell’aula". 

Bucci: "Questa legge riguarda i liguri"

Il presidente Bucci in aula ha commentato: "Ci sono due cose fondamentali in questa legge: la prima è il disegno degli uffici. E questo è stato fatto dagli uffici stessi. Loro lo hanno disegnato, noi non ci abbiamo messo mano. Poi ci sono gli staff, dove le persone vengono scelte, come scegliete voi le persone del vostro staff. Il capo di gabinetto è parte dello staff, non della dirigenza. Così dicendo, il problema è risolto". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, intervenendo in consiglio regionale durante la discussione sul ddl sulla riforma della dirigenza. "Le persone nello staff non possono avere incarichi dirigenziali - ha proseguito Bucci -. Questa legge dice questo. Non servivano 11 ore di discussione per capirlo. Questa legge riguarda i liguri, le cose che abbiamo fatto e che faremo. Questa legge è in accordo con il nostro programma".

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook

 

TAGS