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Politica

Il centrodestra chiede al centrosinistra una presa di distanza, è polemica sull'odg non firmato in Regione
3 minuti e 4 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
L'aula rossa del consiglio comunale di Genova

Le parole del consigliere comunale del Partito Democratico Claudio Chiarotti continuano a far discutere e tornano a essere protagoniste in Regione e Comune. In via Fieschi la maggioranza ha presentato in aula un ordine del giorno di condanna nei confronti delle "gravi espressioni offensive pronunciate dal consigliere Chiarotti durante la seduta del consiglio comunale di Genova, lo scorso 17 settembre.

I fatti in consiglio regionale

L'ex presidente del municipio Ponente, rivolgendosi alla capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandra Bianchi, ha tuonato che "già una volta vi abbiamo appesi per i piedi a testa in giù", accusando Bianchi di aver rievocato "Bella Ciao". Scritta che era apparsa sui proiettili che hanno sparato a Charlie Kirk, l'attivista conservatore del movimento Maga. L'ordine del giorno è stato presentato da tutta la maggioranza, sottoscritto da tutti i consiglieri, perché hanno spiegato "è un atto necessario per riaffermare che il rispetto e la dignità delle istituzioni non sono mai negoziabili". L'opposizione in consiglio regionale ha rimandato al mittente, non firmando l'odg fuori sacco, impedendo così il voto in aula.

L'attacco di Vince Liguria-Noi Moderati

"Dispiace constatare che l'opposizione in aula non abbia voluto sottoscrivere un testo che chiedeva semplicemente di prendere le distanze da parole inaccettabili, ribadendo un principio di civiltà che dovrebbe unire tutte le forze politiche, senza distinzione di schieramento - spiegano i consiglieri di Vince Liguria-Noi Moderati -. Questa scelta è un grave segno: ci saremmo aspettati un segnale chiaro e unitario contro l’uso di linguaggi lesivi del ruolo delle istituzioni e delle persone che le rappresentano. Non averlo fatto significa, di fatto, minimizzare la portata di episodi che rischiano di legittimare un clima di odio e delegittimazione. La cronaca recente dimostra quanto le parole che istigano violenza possano alimentare fatti: l’ennesimo atto vandalico contro la targa dedicata a Norma Cossetto, le proteste violente presso la sede Cosulich e i momenti di estrema brutalità registrati ieri nei cortei Pro-Pal in alcune città italiane ne sono un segnale allarmante. Il peso delle parole pronunciate in un'aula istituzionale va ben oltre l’intenzione di chi parla e non sempre chi ascolta ha la lucidità di distinguere tra un’uscita infelice e un messaggio politico pericoloso".

La minoranza attacca la giunta Salis in aula rossa

Nel frattempo a palazzo Tursi la minoranza di centrodestra si è scagliata contro la maggioranza rea di aver sconfessato il presidente del consiglio comunale Claudio Villa. "Le sinistre genovesi si arrampicano sugli specchi e arrivano al punto di sconfessare la linea del presidente Villa di trattare oggi in consiglio comunale argomenti straordinari, improvvisando una superflua votazione in sua assenza - attaccano i consiglieri del centrodestra -. Avevamo infatti presentato due documenti straordinari per ottenere un impegno concreto della giunta Salis nel ripristinare la targa di Norma Cossetto dopo l'ennesimo atto vandalico con cui è stata significativamente capovolta a testa in giù un solo giorno dopo la frase di Chiarotti "Vi abbiamo appesi per i piedi già una volta". La minoranza chiedeva inoltre che venissero prese le distanze da "tutti coloro che hanno rivendicato questo vile gesto con slogan e frasi forti come 'No Foibe, No Party' e con specifiche minacce contro il partito Fratelli d'Italia". A oggi non risulta oltretutto alcuna presa di distanza ufficiale da parte del Partito Democratico né dagli altri partiti di centrosinistra, anzi il Consigliere risulta candidato in città metropolitana. Vogliamo una risposta netta: Salis e il Campo Largo condannano o no questi atti?".

Dalla giunta Salis però, fanno sapere che nella giornata odierna era già stato concordato un monotematico sulle linee programmatiche del centrosinistra, con annessa discussione in aula. 

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