politica

L'obbiettivo è quello di un sostegno a 360 gradi
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 Un "sostegno di libertà per favorire, attraverso l'indipendenza economica, l'autonomia e l'emancipazione delle donne vittime di violenza domestica in condizioni di povertà". E' la proposta di legge regionale lanciata dal consigliere ligure di Forza Italia, Claudio Muzio, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Azzurro donna, il ramo femminile del partito di Silvio Berlusconi.

"Bisogna partire dall'educazione all'affettività fin dalle scuole- sostiene Muzio, che è anche segretario d'aula- siamo di fronte a un problema culturale enorme e bisogna fare rete. Sono il primo firmatario di questa proposta di legge, ma sarò oltremodo contento se si aggiungeranno le firme di tutti i colleghi". L'iter in commissione dovrebbe iniziare prima di Natale, in attesa che lo stesso Muzio concordi la copertura economica con la giunta, al momento fissata simbolicamente a 100.000 euro. Il provvedimento prevede la sottoscrizione di un patto tra le donne vittime di violenza e la Regione, con il quale venga definito un progetto personalizzato di sostegno non solo economico, ma anche finalizzato alla riacquisizione della propria autonomia e indipendenza.

"L'obiettivo non è solo quello di un sostegno economico, ma di un sostegno a 360 gradi per poter restituire alle donne la dignità di svincolarsi da situazioni drammatiche- spiega il consigliere proponente- vogliamo dare alle donne il coraggio di uscire allo scoperto, lasciare questo circolo che mi fa vergognare di essere uomo e aprire le porte di un mondo che le accolga e che possa darle una vita migliore".

Il progetto personalizzato può prevedere interventi di politiche attive del lavoro, incentivi all'autoimpiego, sussidi per la mobilità geografica e per la continuità scolastica dei figli. Inoltre, si punta alla stipula di una serie di protocolli di intesa con le aziende del territorio che preveda agevolazioni fiscali e previdenziali per chi assume donne vittime di violenza. Le legge prevede, infine, un contributo per le famiglie che ricevono in affido le donne vittima di violenza e i loro figli minori.