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Un tema delicato affrontato solo dopo la mezzanotte
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Dire basta alla violenza contro le donne sì, ma solo dopo mezzanotte. Già con la sua prima serata, il 70esimo Festival di Sanremo si è confermato come il festival delle contraddizioni. Un festival che dice di mettere al “centro” la donna e poi ne cambia dieci in cinque sere, facendo sì che nessuna sia davvero protagonista. Un festival che decide di dare voce alle donne vittime di violenza in prima serata, ma lo fa soltanto dopo gli sketch, le pubblicità dei film e il monologo di Diletta Leotta sulla bellezza "capitata per caso". Forse stavano aspettando che anche Cenerentola fosse a casa per poter ascoltare il monologo di Rula Jebreal e vedere sul palco Gessica Notaro che ha fatto della sua storia una canzone?

Rula Jebreal, la cui presenza è stata tanto contestata nelle settimane precedenti alla kermesse, ha portato sul palco la storia della madre Nadia. "Quando avevo 5 anni, si è data fuoco perché era stata brutalizzata e stuprata due volte, a 13 anni da un uomo poi dal sistema che l’ha costretta al silenzio. E l’uomo che l’ha violentata aveva le chiavi di casa". Il monologo che ha commosso tutti i presenti in sala, è stato inserito in scaletta soltanto dopo all'elogio che la Leotta ha fatto alla nonna e al lungo discorso sulla bellezza che "bisogna saper portare". Una scelta sbagliata quella di Amadeus che ha dato spazio ad un'altra testimonianza forte, quella di Gessica Notaro, sfregiata con l'acido dal suo ex fidanzato, soltanto attorno all'una di notte. Soltanto chi soffre di insonnia ha potuto ascoltare 'La faccia e il cuore', canzone ispirata alla sua vicenda personale e scritta da Antonio Maggio ed Ermal Meta. 


Così il giorno dopo fa ha fatto più rumore l’outfit di Achille Lauro sui social che il grido lanciato dal palco “Domani chiedetevi come erano vestite le conduttrici di Sanremo, come era vestita la Jebreal. Ma nessuno chieda mai più a una donna stuprata come era vestita”. Si pensa, invece, a commentare di più la stecca di Tiziano Ferro su “Almeno tu nell’universo”. O si parla più del fatto che Fiorello abbia dato il la al Festival indossando i panni di don Matteo che da solo fa 35% di share. E, dato che la prima serata ha superato il 52%, staremo a vedere se stasera manterrà la promessa di vestirsi come Maria De Filippi. Ma forse il Festival delle contraddizioni rappresenta in pieno il pubblico degli italiani che una settimana fa usavano l’hashtag #iononguardosanremo e il giorno dopo sono i primi a criticare quello che è successo sul palco dell’Ariston.

Per il resto ad infiammare il pubblico sono stati più gli ospiti che i concorrenti in gara, da Albano e Romina che hanno lanciato il loro nuovo duetto, “Raccogli l’attimo”, che porta la firma di Malgioglio, a Emma che poi si è esibita in piazza Colombo. In base al voto della giuria demoscopica, composta da 300 persone, la classifica della prima serata è questa: Le Vibrazioni (Dov'è), Elodie (Andromeda), Diodato (Fai rumore), Irene Grandi (Finalmente io), Marco Masini (Il confronto), Alberto Urso (Il sole ad est), Raphael Gualazzi (Carioca), Anastasio (Rosso di Rabbia), Achille Lauro (Me ne frego), Rita Pavone (Niente - Resilienza 74), Riki (Lo sappiamo entrambi), Bugo e Morgan (Sincero). Questa sera sarà la volta degli altri concorrenti: Piero Pelù, Elettra Lamborghini, Enrico Nigiotti, Levante, Pinguini Tattici Nucleari, Tosca, Francesco Gabbani, Paolo Jannacci, Rancore, Junior Cally, Giordana Angi, Michelle Zarrillo