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"Non ci siamo messi d'accordo sul prezzo, senza parlarne né dalla Venier né dalla Ventura. Il futuro? Chissà..."
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ROMA  - Gianluca Vialli, ex campione azzurro e già compagno di squadra del ct Roberto Mancini nell'Italia e nella Sampdoria, diventerà il capo delegazione della Nazionale all'Europeo. E' stato lui stesso, per il momento in veste di ambasciatore dei volontari della città di Roma a Euro 2020, ad annunciare il probabile, imminente accordo con la Figc. Già nel prossimo raduno di Coverciano, a metà novembre, si potrebbe concretizzare la proposta del presidente federale Gravina: "Spero di partecipare al prossimo raduno, non soltanto da invitato. E spero di aggiungere qualcosa a una macchina organizzativa perfetta. Con Roberto siamo quasi fratelli, ci capiamo al volo. L'ho trovato più sereno, con l'età ci si rasserena, ma senza perdere il fuoco dentro. Uno come lui ottiene il rispetto di tutti senza chiederlo. È un piacere stargli accanto. Sono ottimista, la Nazionale è in buone mani e può ricreare l'entusiasmo delle notti magiche del 1990".

 
Vialli ha affrontato direttamente anche l'argomento del tumore che sta combattendo: "Da marzo sto facendo delle cure e devo essere nelle condizioni fisiche e mentali per prendere questo impegno. Il presidente è sempre stato dell'idea che le due cose potessero essere compatibili. Io mi sento una persona migliore anche grazie all'età e all'esperienza che ho vissuto. Spero che non ci sia alcun condizionamento da parte degli altri. Sto continuando le cure, ma sto bene. E' un viaggio in cui bisogna avere pazienza, ma non ha senso che io non continui una vita normale. E il lavoro fa parte della vita normale".


Nei mesi scorsi Vialli ha anche portato avanti le trattative per il passaggio di proprietà della Sampdoria, dove avrebbe avuto un ruolo dirigenziale strategico. Le trattative col presidente della Sampdoria Ferrero si sono interrotte: "Non ci siamo messi d'accordo sul prezzo. Chi vende ha un'idea, chi compra ne ha un'altra. A volte si limano aspetti, ma non è stato possibile. L'abbiamo sempre trattata come una cosa riservata, sono qui a parlare dopo 13 mesi. Abbiamo fatto due comunicati ufficiali e dispiace che sia diventata pubblica e abbia condizionato umore e prestazioni della squadra. Non siamo andati a parlarne, né dalla Venier, né dalla Ventura, abbiamo la coscienza pulita. A parte tempo ed energie che ci ho investito, avevo la convinzione che avrei fatto un buon lavoro con chi è alla Sampdoria, senza che gli venga riconosciuto il giusto merito perché se lo prende tutto Ferrero. C'è una struttura efficiente, a cui volevo aggiungere passione, orgoglio, coraggio e umiltà per aiutare il popolo sampdoriano e per rappresentarlo. Peccato, lo farò con la divisa della Nazionale.Non so dire se ci saranno possibilità che si riapra la trattativa. Adesso ho più tempo per la Nazionale, ma le due cose non sarebbero state incompatibili".