turismo

E il caos nelle autostrade ha avuto ripercussioni anche sui traffici portuali
1 minuto e 26 secondi di lettura
 La zona del ponte Morandi come le colonne d'Ercole. È così che i turisti francesi vedono la nostra regione. Lo dicono i dati del 2019 del turismo in Liguria che in generale sono positivi. Ma se si scorpora il dato relativo al turismo francese ecco la brutta sorpresa. I transalpini in arrivo dalla Costa Azzurra continuano a frequentare Imperiese e Savonese. Ma a Levante tra Tigullio e Spezzino si sono perse nel 2019 innumerevoli presenze.

Il crollo del ponte ma anche tutti gli altri disagi hanno fatto perdere una bella fetta di turismo. “Soluzioni?”, si chiede Marcello Massucco, direttore Mediaterraneo Sestri Levante. “Azioni di marketing verso quella fetta di turismo ora in sofferenza ma anche alternative di trasporto alle autostrade come potrebbe essere un potenziamento del servizio ferroviario”.

Ma a farne le spese sono anche i traffici portuali. Il caos delle autostrade ha avuto ripercussioni da un punto di vista commerciale soprattutto a Genova e sul ponente della Liguria. Ma anche a Levante si registrano effetti negativi indiretti nei confronti soprattutto del porto di Genova. Lo dice Confindustria Tigullio. A7 e A15 per ora non hanno fatto registrare grosse problematiche. Ma il porto di Genova sta diventando più difficile da raggiungere. E allora ci si sta spostando verso La Spezia.

Confindustria Tigullio chiede anche collegamenti più snelli con l'aeroporto Colombo: “Dobbiamo diventare città metropolitana non solo sulla carta ma anche nei collegamenti di tutti i giorni. Il nostro aeroporto è Genova ma non vorremmo essere costretti in futuro a prendere in considerazione Pisa", commenta Massimiliano Sacco, presidente Confindustria Tigullio. "E poi non va dimenticata l'importanza del tunnel della Fontanabuona di cui si parla da troppo tempo".