economia

Comune e Regione invasi dalla rabbia dei lavoratori
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Giornata intensa per i lavoratori genovesi. Sono due, in particolare, le situazioni più delicate. Da una parte, c'è il grido d'allarme lanciato dai lavoratori dell'amianto all'interno della sala del Consiglio Regionale. Dall'altra, la protesta dei lavoratori di Esaote per il mancato rispetto degli accordi di programma da parte dell'azienda.

VERTENZA AMIANTO - A tre settimane dall'ultima protesta i lavoratori genovesi interessati dalla revoca dei benefici pensionistici per l'amianto sono tornati in Consiglio Regionale per chiedere alla politica un appoggio alla loro vertenza. I lavoratori e i pensionati, circa un centinaio, dopo un presidio sono entrati in aula. I lavori sono stati sospesi e i rappresentanti dei lavoratori hanno preso la parola in aula davanti ai consiglieri ricordando la lunga vicenda e, sopratutto, il numero dei morti per malattie legate all'amianto che, anche nel 2011 ha fatto 126 vittime.

Alla politica regionale chiedono un appoggio perché possa essere inserito all'interno della legge di stabilità un emendamento che possa portare a una soluzione definitiva per questi lavoratori, circa 700 a Genova, che sono concentrati, sopratutto nelle aziende Ilva e Ansaldo. I rappresentanti sindacali hanno chiesto ai capigruppo e ai consiglieri di partecipare all'assemblea che si terrà il 13 Ottobre alla quale parteciperanno anche i parlamentari liguri.

VERTENZA ESAOTE - Tre ore di sciopero e successiva presenza a Palazzo Tursi. I lavoratori di Esaote si preparano così all’incontro con l’azienda del prossimo 10 ottobre. Andrea Baucia, membro delle Rsu, è intervenuto a Primocanale, spiegando che alla base della mobilitazione vi è il mancato rispetto degli accordi di programma da parte dell’azienda. “Noi e l’azienda avevamo preso degli impegni al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico di mantenere tutto fermo per approfondire la situazione e trovare punti d’accordo”, afferma Baucia. “Questo non è avvenuto: venerdì c’è stata consegnata l’attivazione dell’articolo 47 sulla cessione del ramo d’azienda di una parte di Esaote, del reparto di information technology. A questo punto non esiste più tregua.”

Baucia conferma anche le voci riguardanti una diffida che l’azienda avrebbe mandato al Comune: “Sembra che l’amministratore delegato abbia mandato una diffida a ogni consigliere riguardo alla variazione di Puc”. E diffida e Puc sono al centro dell’incontro con il Comune, che per i sindacati rappresenta “l’inizio di possibili nuovi manifestazioni”. Baucia ribadisce la volontà di arrivare con una posizione forte all’incontro di venerdì prossimo e sul clima che si respira tra i lavoratori è chiarissimo: “L’atmosfera è un misto tra rassegnazione e rabbia. Sembra che in Italia si possa fare tutto, anche stracciare gli accordi di programma”.