sport

Ranieri, che era stato "corteggiato" dal presidente, lancia Keita e risparmia Adrien Silva
1 minuto e 13 secondi di lettura

Il 14 ottobre del 1993 moriva Paolo Mantovani, lasciando un vuoto incolmabile nella famiglia sampdoriana ma allo stesso modo un’eredità preziosa, importante e mai perduta: non i risultati, sebbene inarrivabili, bensì una tifoseria capace di aderire al manifesto della fede sportiva da lui praticata con eleganza, passione e al tempo stesso severo rigore per tantissimi anni. Domani per la Sampdoria, come ad ogni ricorrenza di questa dolorosa data, sarà il giorno del ricordo più bello e più brutto. Più bello perché si commemora il più grande presidente della storia blucerchiata, più brutto perché se ne piange la prematura scomparsa, ad appena 63 anni.


Intanto, proprio a pochi metri dalla tomba di Paolo Mantovani, in quel di Bogliasco, un allenatore che gli sarebbe piaciuto moltissimo, tant’è che cercò di portarlo alla Samp quando lui guidava il Cagliari, prepara la squadra in vista della sfida con la Lazio. A disposizione di Claudio Ranieri c’è anche Omar Colley, poiché un focolaio di covid ha fatto saltare la sfida tra Gambia e Mali, ma è da valutare se il difensore dovrà o meno osservare la quarantena.


Verso una maglia da titolare Keita Balde, ex di turno, mentre Adrien Silva è ancora a corto di preparazione: il portoghese non gioca da febbraio e potrebbe semmai subentrare dalla panchina. Il tandem d’attacco sarà ancora una volta formato da Ramirez e Quagliarella.