cronaca

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Continua la querelle centro migranti a Ventimiglia. Da una parte un' amministrazione targata Scullino decisa a non riaprire il centro di accoglienza in frazione Bevera, dall' altra la Caritas che, forte della sua esperienza quotidiana, chiede a gran voce venga riaperta l'area gestita dalla Croce Rossa perché, in caso contrario, si rischia un secondo 2016.


Terza figura Roberto Trutalli, sindaco di Pigna che, alla sola idea di un potenziale centro migranti nel suo comune si affretta a dichiarare "Prima dei migranti fateci avere il metano".


E' una situazione complessa che vede al centro tante, tantissime persone determinate a raggiungere la Francia a qualsiasi costo: via mare, via strada ferrata, via terra, via autostrada.


Aggiunge Cristian Papini, referente Caritas: "Difficilmente lasceranno Ventimiglia poiché Ventimiglia rappresenta la sola occasione per oltrepassare il confine. Ci provano e riprovano. Non credo si allontaneranno da qui".


Non meno decisi i toni del sindaco Scullino che sostiene: " Abbiamo chiuso il centro solo l'anno scorso. In città stiamo ultimando le pratiche per accogliere i minorenni da soli. Questo lo facciamo. Altro no. Per me sarebbe opportuno aprire centri di identificazione ma non necessariamente in provincia di Imperia. Di sicuro non a Ventimiglia. Poi - conclude- non mi permetterei mai di indicare nuove aree / comuni dove ospitare i migranti.La certezza e' che Ventimiglia ha già dato."


La soluzione appare quindi ancora lontana almeno sotto il profilo di un protocollo di intesa. Non resta che aspettare e capire quando e se si troverà la cosiddetta " quadra" che, secondo i più, sarebbe opportuno otternerla anche tra Francia e Italia in materia di respingimenti.