salute e medicina

I medici sperano nel via libera, ma gli Usa frenano l'Europa
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La sospensione del vaccino Johnson & Johnson negli Stati Uniti comporta pesanti conseguenze anche in Italia. Il semaforo rosso scattato dopo 6 casi di trombosi, e un decesso, su quasi 7 milioni di dosi somministrate oltreoceano. 


Tutta Europa col fiato sospeso e anche le Asl territoriali attendono il verdetto dell'Agenzia italiana del farmaco, dopo le valutazioni dell'Ema. La soluzione potrebbe essere simile a quella adottata per AstraZeneca, con un conseguente rallentamento della somministrazione. Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha per rassicurato sulla scelta statunitense, che sarebbe "precauzionale" e la "scelta di Johnson & Johnson di non immettere immediatamente in commercio il vaccino in Europa anch'essa una scelta di natura precauzionale.


"Contavamo molto su questo vaccino perch su alcune tipologie di cittadini la disponibilit della singola dose avrebbe permesso di dimezzare i tempi dell'immunizzazione. Penso per esempio alle persone 'ultravulnerabili'. Attendiamo fiduciosi la decisione dell'Aifa, ma mi permetto di dire che in questo momento vaccinare una priorit assoluta", spiega Marco Damonte Prioli, direttore generale dell'Asl2. 


"Noi siamo pronti a utilizzare il Johnson & Johnson, cos da dare un forte impulso alla campagna vaccinale, soprattutto per quelle categorie per le quali la vaccinazione pi difficoltosa. Una volta prese tutte le precauzioni del caso, mi auguro che le regioni non si ritrovino a dover stravolgere di nuovo l'agenda. La prossima settimana aumenteranno anche le squadre occupate nella somministrazione del vaccino a domicilio. Cerchiamo di non sprecare queste risorse" conclude Prioli.