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Quello che si giocherà domenica tra Genoa e Sampdoria sarà un derby che avrà il compito di riscattare la città. Un derby particolare perché in pochi avrebbero scommesso sulla classifica attuale dei rossoblucerchiati. E’ una stracittadina che profuma d’Europa, seconda attualmente solo a quella di Milano e che consegna l’immagine di una Genova diversa da quella che ha conquistato, si fa per dire, la ribalta nazionale per le recenti inchieste giudiziarie sul porto. Un terremoto che agita politica e imprenditoria locale che consegna incertezze sul futuro. A ridare colore al quadro a tinte fosche ci pensa in questi giorni il pallone che si prende la ribalta. Stadio esaurito, bivacchi notturni dei tifosi fuori dai punti vendita dei biglietti e la sensazione positiva che si voglia pure cancellare l’orrenda pagina legata agli incidenti in via Monticelli tra ultrà prima della sfida del settembre scorso con un approccio soft, civile, normale. In fondo nel ‘92 quando Genova con le sue Colombiane sperava in una trasformazione e in un rilancio poi bloccato dagli scandali che avevano scoperchiato affari e tangenti, aveva toccato il punto piu’ alto del suo calcio con Genoa e Samp ai vertici nazionali. Sedici anni dopo la storia si ripete. Genova precipita con le vicende legate al porto ma le due squadre sono in buonissima forma. Speriamo che, almeno nello sport, sia di buon auspicio. Blucerchiati e soprattutto rossoblu’ in questo hanno dimostrando che qualdo si tocca il fondo si puo’ risalire. Splendidamente.