porti e logistica

Lunedì Primocanale dedica la giornata a Genova e il petrolio
1 minuto e 54 secondi di lettura
Un deposito di gas naturale liquefatto, il GNL (o LNG dall'inglese liquefied natural gas): potrebbero presto vedere questo, dalle finestre delle loro case, gli abitanti di Genova Multedo e dintorni:

Porto Petroli, nell'istanza di rinnovo della concessione per i prossimi dieci anni, che ha presentato all'Autorità di sistema portuale del mar ligure occidentale, sembra abbia inserito proprio un deposito di quello che viene considerato il carburante pulito per le navi: pulito, certo, perché consentirebbe alle navi ferme in porto di non inquinare anche a motori accesi, e di fatto renderebbe obsoleta anche l'elettrificazione delle banchine.

Ma che cosa significherebbe per i cittadini? Questa ipotesi torna a mettere al centro il rapporto tra lo scalo petrolifero e la città: in molti a Multedo speravano, e continuano a sperare, che la ridiscussione della concessione sia l'occasione per ottenere opere di compensazione, una sorta di risarcimento del Porto Petroli ai quartieri che stanno pagando il prezzo più alto in termini di qualità ambientale e di vita. Il nuovo deposito, in base alle informazioni che abbiamo raccolto, dovrebbe sorgere negli spazi già a disposizione di porto Petroli, in una delle banchine presenti.

L'istanza di concessione è attualmente in fase di analisi da parte dell'Autorità di Sistema Portuale.

Certo è che, in un periodo di calo di traffici petroliferi, il gas naturale liquefatto potrebbe essere un'alternativa valida. Ma a quale prezzo per la città?

"I rifornimento di GNL per le navi possono essere fatti con le bettoline, quindi
il deposito non dovrebbe essere necessariamente sulle banchine - commenta il sindaco di Genova Marco Bucci - e tutto dovrà essere fatto nel più rigoroso rispetto delle norme ambientali.

Si potrebbe pensare anche alla piattaforma che già esiste, l'isola al largo di porto Petroli. Ci ragioneremo". Bucci fa riferimento alla piattaforma, che accoglieva le navi più grandi, inutilizzata da otto anni, da quando una mareggiata la compromise. Porto Petroli non la ha mai rimessa in funzione.

Di questi temi, ma anche delle condotte piene di idrocarburi e altre sostanze, che si dipanano da Porto Petroli sotto i piedi dei cittadini fino e oltre a Fegino, si parlerà lunedì prossimo al Port Day di Primocanale dedicato al caso Multedo, agli oleodotti e ai miasmi.