cronaca

Tra le misure che emergono c'erano le 'punizioni' e il blocco degli account
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Con Uber commissariata le forze dell'ordine in diverse città italiane hanno fermato i 'riders' per interrogarli. A Genova il locale nucleo ispettorato lavoro ha operato con pattuglie nelle zone di Sampierdarena, Fiumara, Brignole, Porto Antico e Piazza De Ferrari.


Durante il fine settimana i carabinieri del Comando Tutela Lavoro e di tutti i Comandi provinciali dell'Arma hanno intervistato oltre mille "riders", operanti per le principali piattaforme virtuali del food delivery per acquisire informazioni utili alle indagini in corso, delegate all'unità specializzata dell'Arma dalla Procura della Repubblica di Milano, sulla gestione del rapporto di lavoro da parte delle aziende online. Le attività dei militari si sono svolte su strada e in tutte le province, consentendo di fotografare, attraverso la voce dei lavoratori e delle condizioni reali constatate sul territorio, le modalità di svolgimento del servizio e le forme di tutela loro garantite, sia sotto il profilo della sicurezza che sanitario. 

Nelle 60 pagine che hanno portato al commissariamento della filiale italiana della società di gig economy gli investigatori e il Tribunale di Milano ricostruiscono i metodi. C'erano le "punizioni", come il blocco degli account, in caso di un lavoro che Uber e Flash Road City ritenevano non svolto ottimamente. Le risate per il malato convinto a lavorare