E' iniziata così: in coda per ore per parlare con Autostrade per poi sentirsi dire che la società avrebbe ascoltato solo i primi 100 o giù di lì. Rabbia e frustrazione questa mattina da parte dei tanti commercianti che hanno dovuto subire le pesantissime ripercussioni economiche in seguito al crollo di ponte Morandi.
Poi la notizia che comunque tutti coloro che si sono prenotati dovrebbero riuscire ad avere l'incontro previsto con i delegati della società.
All'infopoint predisposto nella scuola Caffaro a Certosa in centinaia si sono presentati già a partire da notte fonda. Poi per molti è arrivata la cattiva notizia. Nonostante la coda e l'attesa per recuperare il numeretto, in tantissimi sono costretti a rinunciare e tornare a casa. Il 'ritenta sarai più fortunato' (si fa per dire) è quanto mai valido in questa circostanza. Autostrade aveva chiamato i titolari delle aziende che hanno subito i danni conseguenti alla chiusure delle strade di Certosa.
L'obiettivo era ascoltare e provare a dare un contribuito economico per permettere alle varie attività di andare avanti almeno per un po'. Una ressa impressionante, in molti non sono riusciti nemmeno a prendere il biglietto dall'eliminacode. I primissimi si sono presentati alla scuola addirittura alle 3.30 del mattino. Ma già per chi è arrivato alle 6 era troppo tardi. Così il nervosismo è rapidamente aumentato.
Andrea, che gestisce una pescheria in via Jori spiega: "Per noi il calo negli ultimi tre mesi è stato del 30%. Mi sono presentato qui con speranza ma alla fine probabilmente non verrò nemmeno ascoltato. Ora noi staimo facendo fatica a pagare le rate ma io non vorrei dover licenziare la mia dipendente". Stessa situazione anche per gli altri esercizi commerciali della zona: "Per noi il calo è stato del 40% e per dicembre in poi siamo molto preoccupati" spiega Anna, titolare di una pasticceria.
Gaetano infine in mezzo alla ressa creata spiega: "Una cosa del genere si vedeva solo nel dopoguerra per il libretto per prendere il pane. Sembriamo pecore allo sbaraglio. Ci sono modi e modi per fare le cose".
cronaca
Tutti in coda come al casello per pochi spiccioli, "una cosa così solo nel dopoguerra"
Commercianti di Certosa in fila dalla notte
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