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Gli albergatori: "Dati in previsione negativi a giugno e luglio"
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Il turismo soffre ancora, sono i dati dell'Osservatorio turistico regionale a certificarlo. Anche Genova come l’intera Liguria e tutta Italia deve fare i conti con una situazione che quest'anno ha registrato un brusco stop rispetto al passato. Se a maggio il maltempo era stata la causa numero uno usata per spiegare il perché di numeri diventati all'improvviso negativi dopo anni di crescita costante, a giugno e luglio le cose non sono cambiate di molto. Solo a maggio in provincia di Genova rispetto allo stesso periodo del 2018 si sono persi, per quanto riguarda gli arrivi, circa 14mila stranieri (-14%) e quasi 9mila italiani (-11%). E il dato sulle presenze è stato anche peggiore con circa 55mila turisti scomparsi nel nulla. Si sperava nel bel tempo e nell'avvio vero della stagione estiva. Nulla da fare, i dati, seppur ancora non ufficiali, segnano già valori con il segno meno davanti, almeno secondo quanto riferiscono gli albergatori per il loro settore. 

E allora da Palazzo Tursi si cerca di trovare una soluzione, una in pratica all’orizzonte c'è già: "Stiamo lavorando per rilanciare il turismo legato agli eventi congressuali - spiega l'assessore al Turismo di Genova Paola Bordilli -. Negli ultimi anni questo settore era stato un po' messo da parte a favore di quello culturale. Bisogna invece fare in modo di unire tutti gli ambiti di appeal che la nostra città può offrire" precisa l'assessore. Ad accogliere con favore e ottimismo questa prospettiva sono soprattutto gli albergatori che devono fare i conti con una vera e propria emorragia di prenotazioni. "E' fondamentale riprendere prepotentemente quella fetta di mercato legata al turismo congressuale" spiega Oliviero Bolognesi, dell'associazione albergatori Genova. E dunque l’idea che si fa largo e su cui il Comune punta è quella di ospitare sempre più eventi che richiamino tecnici, esperti e appassionati in città. Una regola valida sia per la bassa che per l’alta stagione.

Ma il crollo dei dati sul turismo ha coinvolto tutta Italia. Nei tre mesi estivi attese in tutto il Paese 205 milioni di presenze, circa 2 milioni in meno rispetto all’estate 2018 (-0,9%). Diverse le cause, da un lato certamente ha influito un cambio fisiologico delle mete preferite dai turisti così come anche i collegamenti low cost delle diverse compagnie che puntano su altri mercati prima rimasti off limits per questioni geopolitiche, è il caso del Nord Africa. Dall'altra però si fanno largo anche situazioni diverse e più specifiche. Genova ad esempio da un anno deve affrontare i problemi legati al crollo di ponte Morandi che ha dato un'immagine, per chi vive lontano, di irraggiungibilità della città. A tutto questo si aggiunge il problema legato alle strutture ricettive abusive che affittano in nero e creano concorrenza sleale. Nel mezzo c’è anche qualche turista che si lamenta per le tariffe ritenute troppo alte. Non una dunque ma bensì un insieme di cause che collegate e mischiate tra loro hanno portato a questo risultato.

"Servirebbe maggiore sponsorizzazione del prodotto Genova sfruttando anche la fortuna di avere a un passo bellezze come Cinque Terre, Portofino e non solo per cercare di trarre profitto di riflesso" spiega ancora Bolognesi che traccia la strada. Ora salvare il bilancio estivo per l'alberghiero non sembra facile ma all’orizzonte si fanno già largo contromisure utili a invertire il trend.