salute e medicina

Per sviluppare nuove terapie su seno e ovaie
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Un pgetto per creare un database italiano delle varianti genetiche di Brca1 e Brca2 (acronimo Diva) e sviluppare nuove terapie in ambito oncologico, in particolare per i tumori a seno e ovaie. Gli enti che hanno manifestato interesse allo sviluppo dell'infrastruttura informatica, come conferma una delibera approvata dai vertici del San Martino-Ist di Genova, sono il Centro di riferimento oncologico di Aviano, l'Istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari, l'Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la Cura dei Tumori Irccs Meldola (Forlì-Cesena), la Fondazione Irccs Istituto Nazionale Tumori di Milano e l'Istituto Oncologico Veneto (Padova) e lo stesso Ist-San Martino.

L'obiettivo è la "conservazione comune di dati prodotti dal sequenziamento di geni/pannelli di geni/genomi di soggetti italiani (affetti/non affetti) con sospetta predisposizione ereditaria per il carcinoma di mammella e ovaio". Il primo passaggio è stato quello di preparare un accordo di partnerariato sottoposto alle direzioni di ciascuno degli istituti coinvolti, quindi il programma del progetto prevede la sottoscrizione congiunta dell'intesa.

Una volta firmato l'accordo, verrà predisposto un governance model per costruire la struttura del database e definire le modalità di archiviazione e di gestione dei dati, in modo da garantirne l'accesso alla comunità scientifica ai fini di diagnosi e di ricerca per lo sviluppo di nuove terapie nel campo delle patologie oncologiche complesse. Secondo la bozza d'accordo esaminata dagli istituti coinvolti il governance model costituirà il primo passaggio attuativo e dovrà essere completato dalle parti entro e non oltre il 31 dicembre 2018.