politica

L'editoriale
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Tre mozzi cercano di attirare l’attenzione del comandante sulla nave 'Pd Liguria'. E lo fanno a suon di comunicati stampa. Mentre il capitano David Ermini fa di tutto per rassicurare – passeggeri e osservatori – che la sua imbarcazione non è alla deriva, a bordo una parte dell’equipaggio si dà un gran da fare per attirare l’attenzione. Con sbandate in grande stile che complicano la vita sotto coperta del comandate, degli ufficiali e di quelli al lavoro per uscire dalle secche.

L’ultima in ordine di tempo arriva da un trio di mozzi. Tre personaggi che approfittano di un fatto di cronaca nera per cercare di attirare l’attenzione del capo e dei suoi followers. Non c’è altra spiegazione per la ‘sparata’ dell’ormai ribattezzato 'Trio (pseudo)renziano' con un comunicato dal titolo “A sinistra serve un cambio di paradigma politico-culturale: parliamo di diritto fondamentale alla sicurezza” all’indomani dell’uccisione di un algerino nei vicoli di Genova per un regolamento di conti.

La nota porta la firma di Michele Malfatti, Victor Rasetto e Simone Regazzoni. Tre marinai in cerca di gloria e di un ruolo nell’organigramma. Un intervento (non richiesto) che ha aumentato il mal di pancia che tortura Ermini ogni volta che pensa alla situazione in Liguria. Senza avvisare il comandante, infatti, i tre marinai hanno preso una posizione a nome di tutta la nave e del suo equipaggio. Una posizione che non trova d’accordo nessuno a bordo.

A nome di chi scrivono “in relazione al grave fatto di sangue” avvenuto in vico Biscotti a Genova.  A nome di chi scrivono quando sottolineano la necessità di un “cambio di paradigma politico-culturale, a sinistra, nella nostra città”. A nome di chi scrivono che “non è possibile scaricare sui più deboli i limiti delle retoriche di una sinistra radical chic”. E soprattutto, qual è l’obiettivo: chiedere le dimissioni del sindaco di Genova (escluse da Ermini) oppure fare un passo avanti per prenotarsi un posto nel dopo-Doria?

Di sicuro il 'Trio (pseudo)renziano' non rappresenta la voce ufficiale del Partito Democratico, né in provincia tanto meno in regione. Le lamentele negli alloggi degli ufficiali si fanno sempre più forti. Il capitano Ermini ha tra le mani una nave che deve tirare fuori dalle secche del recente naufragio elettorale. Il codice della navigazione impone che a bordo la gerarchia debba essere rispettata dall'equipaggio. Ma quando i mozzi fanno di testa propria, si mette a repentaglio la tranquillità dell’intero equipaggio.