cronaca

Nessun operaio colpito. I sindacati: “Senza manutenzione incidenti ogni giorno”
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Poteva trasformarsi in tragedia il crollo avvenuto la notte del 30 novembre all’interno dello stabilimento ex Ilva di Genova Cornigliano. Presso la banchina Gtr è infatti crollata una “torre faro” di circa 18 metri. Soltanto per puro caso non sono stati travolti dei lavoratori. A denunciare l’accaduto i sindacati Fiom Cgil di Genova, che chiedono un intervento dell’azienda per migliorare la sicurezza degli operai.

L'incidente è avvenuto nel giorno
in cui si è venuti a conoscenza dello slittamento, all’11 dicembre, della firma dell’accordo tra ArcelorMittal e Invitalia, che prevede il ritorno dello Stato nel settore dell'acciaio, con Invitalia, la società guidata da Domenico Arcuri, che entrera' al 50% nella Am Investco, controllata dal colosso ArcelorMittal, per poi prendere la maggioranza dopo il 2022 quando scadrà il contratto di affitto degli impianti (CLICCA QUI).

“Senza investimenti, senza manutenzione si rischiano ogni giorno incidenti. E’ obbligo del datore di lavoro garantire la sicurezza degli impianti e dei lavoratori. Ma Arcelor Mittal con la complicità del Governo pensa ad altro da troppo tempo. Si sono persi anni per investire e rilanciare la ex Ilva e se ne rischiano ancora perché non bastano gli annunci societari per risolvere gli enormi problemi creati da gestioni sbagliate del Governo e di Mittal. Basta propaganda per gestire gli impianti siderurgici: servono fatti e non Ministri e Amministratori delegati che fanno pubblicità", protesta la Fiom Cgil di Genova.

"Ci avevano detto che il lavoro era stato eseguito, ma l’ultimo crollo, che per fortuna e solo per caso non ha provocato una tragedia, dimostra che forse quei controlli non sono stati fatti in modo serio e scrupoloso. La caduta di una delle torri faro dello stabilimento ArcelorMittal è un episodio gravissimo a maggior ragione se si pensa che è già la seconda volta che capita un episodio del genere. Quando era accaduta, tempo fa, la stessa cosa avevamo chiesto all’azienda attraverso un piano di manutenzione mirato e un censimento delle torri. Ci avevano detto che il lavoro era stato eseguito, ma l’ultimo crollo, che per fortuna e solo per caso non ha provocato una tragedia, dimostra che forse quei controlli non sono stati fatti in modo serio e scrupoloso”, dichiarano Nicola Appice (Rsu Fim Cisl) e Alessandro Vella (segretario generale Fim Cisl Liguria).

Nel frattempo un cambio di programma inatteso per il tavolo sull'ex Ilva tra governo e sindacati ha irritato ulteriormente i rappresentati dei lavoratori. Dieci minuti prima dell'inizio dell'incontro, fissato in presenza in Via Molise, il Ministero dello Sviluppo economico ha avvisato i leader di Fiom, Fim e Uilm di voler svolgere il vertice in videoconferenza. "A Genova è caduta una torre faro alta 18 metri e per fortuna che non c'era nessuno sotto", ribadisce Francesca Re David, segretario generale Fiom Cgil. "questo da il senso di quale e' lo stato degli stabilimenti in mancanza di una direzione che si sappia dove si sta andando e di manutenzione ordinaria e straordinaria". Per Re David, "il fatto che cinque minuti prima dell'incontro ci venga detto di non venire più qui" al Mise "e che lo facciamo non si sa a che ora", fa capire che "ci sono problemi, non sappiamo se dentro il Governo o fra il Governo e Mittal o tutte e due le cose".